Scontro mortale sulla Gela-Licata, cadono accuse omicidio colposo: assoluzione in appello

 
0

Gela. Condannato in primo grado, ad un anno e quattro mesi di reclusione, è stato invece assolto in appello. Per i giudici di secondo grado, l’agrigentino Carlo Mancuso non avrebbe avuto responsabilità nell’incidente mortale che ormai dieci anni fa costò la vita al cinquantanovenne Emanuele Zappadata. Lo scontro fatale si verificò sulla Gela-Licata, a poca distanza dalle frazioni balneari della città. Secondo le accuse, Mancuso, alla guida di una Golf, effettuò un sorpasso azzardato, favorendo lo scontro tra la Fiat Multipla condotta dalla vittima, a bordo della quale c’era l’intera famiglia, e l’autocarro condotto da un agricoltore gelese. Zappadata venne trasferito in un centro specializzato, ma morì dopo alcuni giorni. La difesa dell’imputato, sostenuta dall’avvocato Santo Lucia, ha invece escluso che il sorpasso sia stato la causa scatenante di quel violento scontro. La difesa, dopo la condanna di primo grado, ha impugnato la decisione, presentando ricorso in appello. I giudici di secondo grado hanno ribaltato quanto deciso dal giudice del tribunale di Gela, secondo il quale la manovra dell’imputato avrebbe generato il successivo impatto.

Gli veniva contestato l’omicidio colposo. Già in primo grado, il difensore fece affidamento soprattutto sul contenuto di una perizia tecnica di parte, che escludeva responsabilità di Mancuso.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here