Scoppia caso delle assunzioni a Timpazzo: caos in aula, maggioranza salva in extremis

 
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Gela. Il clima politico era già “avvelenato”, ma urla e una bagarre senza fine si sono scatenate quasi sul finire della seduta monotematica di consiglio comunale, chiesta dall’opposizione per approfondire vicende legate al servizio rifiuti. Il tappo l’ha fatto saltare il capogruppo di “Avanti Gela” Salvatore Scerra, che la scorsa settimana ha partecipato alla visita ispettiva a Timpazzo. Il consigliere, senza troppi giri di parole, ha pubblicamente chiesto di verificare quali assunzioni, anche attraverso incarichi professionali, siano state effettuate dalla Srr, per il tramite della controllata “Srr impianti”, la società in house che si occupa di gestire l’intero sistema Timpazzo. Un aspetto che ha scatenato la reazione dei consiglieri più vicini a Greco, gli esponenti di “Un’Altra Gela” Giuseppe Morselli e Romina Morselli. Avrebbero voluto che il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito togliesse la parola a Scerra, ritenendo che la questione delle assunzioni non fosse attinente al tema del monotematico. Il sospetto, anche se il capogruppo di “Avanti Gela” non l’ha detto espressamente, è che possano esserci state assunzioni, vicine alla politica locale. “Il sindaco, che sappiamo seguire sempre la linea della legalità – ha detto Scerra – dovrebbe subito verificare”. Nel documento finale, firmato dai consiglieri di “Avanti Gela”, del Movimento cinquestelle, di Fratelli d’Italia e Lega, ma anche dagli esponenti di maggioranza Vincenzo Casciana e Pierpaolo Grisanti, si puntava proprio a verifiche del sindaco sugli atti prodotti negli ultimi dieci mesi dalla Srr, soprattutto per Timpazzo. L’avvocato avrebbe poi dovuto riferire in aula. Il consiglio l’ha bocciato per il rotto della cuffia. L’astensione del presidente dell’assise civica Salvatore Sammito ha fatto pendere la bilancia dalla parte della maggioranza, dato che i sì al documento finale sono stati sette così come i voti contrari. Alla votazione non hanno partecipato gruppi di maggioranza come Forza Italia (il capogruppo Luigi Di Dio è uscito dall’aula non condividendo la gestione dell’intero dibattito), ma anche consiglieri pro-Greco, da Rosario Faraci (che aveva già definito “sterile” il monotematico) a Diego Iaglietti. Hanno sostenuto invece il documento proposto dall’opposizione i due consiglieri di “Libera-mente” Pierpaolo Grisanti e Vincenzo Casciana. Una seduta politicamente infuocata era più che prevedibile. Il comparto dei rifiuti è ancora uno di quelli sensibili e il richiamo alle assunzioni, specie se troppo indirizzate dalla politica, ha fatto scatenare reazioni, anche poco consone, sia tra i banchi di maggioranza che in quelli di opposizione. I pro-Greco, ancora una volta con numeri molto limitati, hanno seriamente rischiato di non farcela e il sì al documento di opposizione sarebbe stato un passo falso, comunque pesante. I lavori si erano già aperti con tante polemiche e le prime frecciate. La richiesta di monotematico, avanzata dall’opposizione, toccava più temi, anche se alla fine lo spunto l’ha fornito la contesa ancora in atto per la nomina del nuovo commissario liquidatore dell’Ato Cl2. Il successore dell’avvocato Giuseppe Panebianco non è stato ancora nominato. Il profilo scelto dal sindaco Lucio Greco è quello dell’attuale commissario dell’Ipab “Aldisio” Giuseppe Lucisano, mentre su proposta del sindaco di Riesi Salvatore Chiantia altri soci Ato hanno virato sul commercialista Salvatore Sauna. Incastri che non si sono perfezionati e la politica gioca un ruolo quasi decisivo. Greco, già diverse settimane fa, ha parlato di “un piano ben orchestrato” per isolarlo e di gruppi di potere. Dall’opposizione è arrivata la richiesta di spiegazioni. Il sindaco non ha tralasciato quasi nulla. Ha parlato di “anomalie” riferendosi ai pesanti debiti trovati al momento dell’insediamento. Circa sedici milioni di euro per il mancato pagamento di conferimenti negli anni effettuati a Timpazzo, ma anche i dieci milioni di euro per i servizi aggiunti, oltre al recente decreto ingiuntivo di Ato da un milione di euro. Il Comune non avrebbe invece mai ricevuto due milioni per le mitigazioni ambientali. “Non ho nulla di personale contro il commissario Giuseppe Panebianco – ha detto Greco – anzi, suo fratello è stato candidato in una lista a mio supporto alle amministrative. Però, ho trovato singolare che Panebianco si sia attivato sui mancati pagamenti per i conferimenti a Timpazzo solo quando si è insediata la mia amministrazione. Perché non l’ha fatto fin dal 2010? L’ultimo decreto ingiuntivo riguarda anche fatture che in realtà abbiamo coperto o stiamo comunque per farlo. Ho deciso di non dare seguito alle richieste del commissario, anche per una questione morale. Noi seguiamo la linea della legalità e davanti ai procedimenti penali che lo riguardano, abbiamo fatto questa scelta. Sono convinto che il commissario potrà chiarire tutto con i magistrati”. Greco ha spiegato di aver bloccato anche la transazione con Ato, che già il commissario Rosario Arena aveva definito, ma senza che sia mai stata attuata. “Ho chiesto di fare verifiche sulla legittimità della gestione post-mortem di Timpazzo – ha aggiunto – che per trenta anni dovrebbe toccare al Comune. Voglio capire se siano costi congrui”.

Tra Comune e Ato è in corso un procedimento giudiziario, davanti al tribunale delle imprese di Palermo. L’ambito, ancora retto da Panebianco, chiede non meno di sedici milioni di euro. Ritornando sulla corsa a due per la poltrona di nuovo commissario liquidatore, il sindaco ha parlato di “scortesia istituzionale” da parte del primo cittadino di Riesi Salvatore Chiantia, che ha proposto la candidatura di Sauna. Alla seduta monotematica, tenutasi in aula consiliare, c’erano lo stesso Chiantia, il presidente della Srr Filippo Balbo e il sindaco di Niscemi Massimiliano Conti. “Quella di Sauna è stata una proposta normale – ha replicato Chiantia – non c’è nessun piano. Ho ritenuto che un commercialista con l’esperienza e le capacità di Sauna possa gestire la liquidazione molto complessa dell’Ato. Sicuramente, può faro meglio di un perito industriale, che non si è mai occupato di liquidazione di enti. Il Comune di Gela non è l’unico socio dell’Ato, anche se ha la quota di partecipazioni maggiori”. Balbo ha parlato della necessità di gestire in maniera trasparente il sistema locale dei rifiuti, invitando a superare le incomprensioni. L’opposizione ha continuato a chiedere spiegazioni a Greco. “E’ già andato in procura a denunciare, dato che ha parlato di gruppi di potere?”, è intervenuto il leghista Emanuele Alabiso rivolgendosi al sindaco. Gabriele Pellegrino, in forte polemica con Sammito, ha comunque chiesto di fare chiarezza sul “nuovo contratto con Tekra che non si poteva modificare per gli importi senza una decisione della Srr” ma anche sul ruolo della Ghelas, nel caso di un eventuale ingresso nel sistema rifiuti. Gli animi si sono inaspriti fino allo scontro, a distanza, tra Scerra e i consiglieri di “Un’Altra Gela”. Il documento finale non è passato, rimangono però pesanti interrogativi sulla gestione del ciclo dei rifiuti e ancora una volta la maggioranza del sindaco ha rischiato di inciampare, cadendo rovinosamente. Solo qualche ora prima della seduta, Greco in un incontro con i suoi alleati aveva ribadito la necessità di coesione, anche sul tema dei rifiuti.

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