Screening del tumore colon retto, volontari della Cafarnao a scuola

 
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Gela. Lo screening per il tumore del colon-retto può salvare la vita. Basta un esame delle feci per scoprire sangue occulto. Un semplice test consistente nella raccolta (eseguita a casa) di un campione di feci e nella ricerca (in laboratorio) di tracce di sangue non visibili a occhio nudo.  Un test che contribuisce a ridurre la mortalità per quella che è la seconda neoplasia più diffusa tra le donne (dopo il cancro al seno) e la terza tra gli uomini (dopo i tumori della prostata e del polmone). In Italia, ogni anno, oltre 52mila persone si ammalano di tumore del colon-retto. Oltre sei pazienti su dieci, però, risultano vivi cinque anni dopo aver scoperto la malattia.

Dopo l’improvvisa morte del dottor Fabio Bennici, l’associazione “Cafarnao” nata in Diocesi per portare avanti il progetto di un ambulatorio per i poveri, ha avviato in convenzione con l’Asp anche progetti di prevenzione, come lo screening al tumore al colon retto. Ieri le volontarie dell’associazione, presieduta da Adriana La Barbera,  hanno consegnato i kit a docenti e genitori degli alunni della scuola elementare Enrico Solito

L’associazione, che ha iniziato le attività ambulatoriali con le prestazioni gratuite di medici specialisti, ha già garantito 350 visite in un anno.  Per il dirigente scolastico Baldassarre Aquila si tratta di una nuova apertura ad attività di conoscenza e prevenzione del mondo scolastico. L’ambulatorio è aperto tutti i martedì e giovedì dalle 10 alle 11,30 nella sede di piazza Sant’Agostino.  Le visite potranno essere prenotate presso la Caritas o la Piccola Casa della Misericordia.

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