Scuole e misure anti-Covid, Farruggia: “Screening parziale, dubbi su effetti ordinanze”

 
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Gela. Lo screening scolastico con bassa affluenza, svoltosi negli ultimi giorni in città, è sintomo di un’organizzazione traballante e di scarsa informazione. Emerge dalle parole del consigliere comunale del Movimento cinquestelle Virginia Farruggia, che ha anche presentato un’interrogazione, nella quale chiede all’amministrazione comunale di riferire su alcuni aspetti di prevenzione che ritiene anomali. Nonostante le ordinanze, con misure restrittive, imposte dal sindaco, la curva del contagio si mantiene ancora elevata. “Anche quest’ultima campagna di screening è terminata e come immaginavamo non è servita a determinare una fotografia chiara e definita sulla popolazione scolastica. I motivi erano già chiari la scorsa settimana, infatti all’ultimo incontro l’Asp aveva già espresso perplessità sulla riapertura delle scuole fino alle prime classi della secondaria di primo grado, considerando il fatto che i contagi continuavano ad aumentare nonostante la proroga dell’ordinanza sindacale che prevede maggiori restrizioni, rispetto alla zona rossa regionale, fino al 31 gennaio. Inoltre, avevamo avanzato dubbi – dice Farruggia – rispetto alla campagna screening rivolta alla popolazione scolastica predisposta dal 22 al 26 gennaio per una potenziale riapertura l’1febbraio. Infatti, dopo 5-7 giorni dal tampone non puoi avere alcuna garanzia della negatività del soggetto sottoposto a screening, al netto delle dichiarazioni per spingere i genitori alla partecipazione. Una possibile riapertura già il 27 gennaio non avrebbe superato le perplessità dell’Asp né il problema dei giorni di incubazione del virus e quindi la poca attendibilità di un tampone fatto giorni prima. Eppure alcuni assessori avevano ringraziato la popolazione per la partecipazione dopo i primi giorni di tamponi, ma dalle dichiarazioni del sindaco scopriamo che in realtà la partecipazione è stata scarsa, ma i motivi li abbiamo già illustrati”. Per il consigliere grillino, concentrare lo screening solo sulla popolazione scolastica non ha assicurato una vera fotografia di quanto accade in città, dato che gli istituti locali sono fermi da ormai prima delle festività natalizie. Farruggia ha presentato un’interrogazione, che verrà trattata in aula consiliare.

“Dai dati appena pervenuti rileviamo che tra gli studenti non ci sono positivi, quindi i bambini e i ragazzini forse oggi sono i soggetti meno esposti al contagio essendo a casa dal periodo delle vacanze di Natale, ma la linea sale. Attraverso una mia interrogazione, che verrà trattata in consiglio comunale, cercheremo di capire i risultati che le due ordinanze sindacali hanno prodotto rispetto al contenimento della diffusione del virus e quali nuove strategie l’amministrazione, di concerto con l’Asp, voglia mettere in campo per determinare un’inversione nella curva dei contagi. Le cause della scarsa partecipazione alle iniziative di monitoraggio – dice il consigliere – andrebbero cercate proprio nella mancanza di chiarezza e nelle azioni poste in campo, utili forse solo a dare la percezione che si stia facendo qualcosa, pur con la consapevolezza che quel qualcosa non sia di certo sufficiente a far tornare la nostra comunità, seppur con le dovute attenzioni, ad una vita parzialmente normale, così da rilanciare le categorie oggi in maggior sofferenza economica. Ci auguriamo che il sindaco agisca nel migliore dei modi e che stia già valutando le azioni necessarie dal 31 gennaio in poi, così da non trovarci nuovamente impreparati e dover prorogare delle misure che, forse, fino ad ora non sono state sufficienti a contenere il contagio”. La grillina non ha nessuna intenzione di sostenere una riapertura delle scuole, senza le necessarie garanzie per tutti, ma chiede che si faccia chiarezza sulle azioni fino ad oggi attuate dall’amministrazione per fronteggiare il contagio.

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