Scuole in emergenza, non solo la “Solito”: con le piogge istituti allagati e cedimenti

 
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La scorsa estate il crollo interno alla "Solito"

Gela. Secchi e bacinelle nei corridoi e nelle aule, controsoffitti crollati e muffa e umidità in diverse aree degli istituti. Le immagini che arrivano da plessi frequentatissimi come il “Falcone e Borsellino” di Albani Roccella, il “Don Bosco” di via Fuentes o la “Enrico Mattei”, sono emblematiche di una situazione diffusa in gran parte degli istituti scolastici della città. Gli istituti devono fare i conti con i mancati interventi del Comune e spesso sono costretti ad agire per conto loro: “Abbiamo segnalato questi disagi più volte – raccontano i dirigenti – ma purtroppo non esiste alcuna programmazione”. Non c’è solo il caso della Enrico Solìto, chiusa a causa del crollo di un soffitto che, solo per una serie di fortunate coincidenze non ha provocato danni ai frequentatori dell’Istituto. Arrivano le piogge e per tutti gli istituti scolastici della città sono dolori. Ad ogni temporale aumentano le infiltrazioni e in diverse scuole sono ormai numerose le aule in cui piove all’interno regolarmente.
I secchi e le bacinelle lungo i corridoi, nei laboratori o nelle classi sono ormai diventati tristi complementi d’arredo e i danni e i disagi sono all’ordine del giorno, nonostante le numerose segnalazioni che i dirigenti hanno inoltrato al Comune.

Acqua che penetra con facilità dal tetto e che va a danneggiare gli arredi scolastici, allagare le classi e nel peggiore dei casi fa cadere giù i pannelli del controsoffitto. Una situazione che viene arginata solo dal lavoro quotidiano degli operatori scolastici che ad ogni pioggia raccolgono acqua e asciugano prima dell’ingresso in classe dei bambini. Secchi, pareti infiltrate e allagamenti che si ritrovano anche spostandosi pochi chilometri più a nord, alla Enrico Mattei, dove anche in questo caso nessun intervento è stato effettuato nonostante i solleciti. Manca una programmazione ordinaria secondo il dirigente Rocco Trainiti. Gli istituti devono fare i conti con i mancati interventi del Comune e spesso sono costretti ad agire per conto loro, l’ha fatto la Mattei per lo spurgo dei tombini in attesa dell’arrivo dei fondi comunali stanziati, l’ha fatto il plesso “Falcone e Borsellino” per il tetto, in attesa di un finanziamento regionale promesso e mai arrivato.

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