Selfie, porto e acqua…Salvini se l’è scritto sulla polo: “Non mi piacciono ammucchiate di Crocetta e Miccichè”

 
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Salvini sul palco di piazza Umberto I durante la campagna elettorale delle amministrative

Gela. I cliché che lo hanno portato a prendersi il governo nazionale e la vetta dei sondaggi li ha usati tutti pure sul palco di piazza Umberto I. Il vicepremier leghista Matteo Salvini, questa volta, la felpa non se l’è messa addosso, preferendo la polo con la scritta “Gela”. Dal contrasto all’immigrazione clandestina alla legittima difesa, non si è fatto mancare niente. I sostenitori si sono fatti sentire e sotto al palco c’erano tanti esponenti della coalizione elettorale che appoggia il candidato della Lega Giuseppe Spata, ovviamente al fianco del vicepremier che si è preso la scena. “Non promettiamo miracoli – ha detto il leader leghista – ci sono cinque anni a disposizione. Non sono venuto qui a dire che in sei mesi risolveremo i problemi del mondo. A Spata chiederemo cose normali”. L’establishment siciliano del partito era tutto nel codazzo a seguito del vicepremier. “Di Gela si parla per un porto che non è un porto e perché è stata governata da Crocetta – ha proseguito – ancora nel 2019 c’è gente che mi chiede di fare in modo che esca acqua pulita dai rubinetti. Forse, quando governava Crocetta usciva aranciata“.

Qualche riferimento alla competizione elettorale che va verso le urne di domenica l’ha voluto fare. “I grillini li avete già provati – ha proseguito – poi, mi dicono che c’è un’ammucchiata, con un po’ tutti, da Crocetta a Miccichè. Io sono tradizionalista e le ammucchiate non mi piacciono”. L’arrivo di Salvini ha portato in piazza quelli che lo stanno facendo volare nei sondaggi, non solo i sostenitori più convinti ma anche chi segue ormai il credo del vicepremier e della sua area politica di riferimento, convinti assertori del “prima gli italiani”. I selfie li ha concessi sotto il palco, mentre un piccolo gruppo di studenti intonava “bella ciao”.

Un gruppo di studenti ha tentato una timida protesta

 

3 Commenti

  1. Bravi ragazzi…Voi conoscete la Storia, il Ministro degli Interni della Repubblica Italiana NO!! Voi siete il futuro…i selfie e la comunicazione alla Grande Fratello saranno come una bolla di sapone…

  2. “la Sicilia non è solo spaghetti e mafia” queste sono le classiche parole del Ministro Salvini che non ci dice però cosa dovrebbe essere la Sicilia. Si sofferma solo ed esclusivamente su cosa non è.
    Ora io mi chiedo Ministro, come mai non si è esposto sul cosa “dovrebbe” essere la Sicilia. per paura dei suoi sostenitori del nord Italia?? Per paura di non prendere abbastanza voti in Sicilia?
    No perché Noi lo sappiamo tutti cosa pensate Voi Settentrionali di Noi Terroni, e Noi ne siamo pienamente consapevoli e coscienti di ciò che pensate di Noi, per questo, per pura e mera onestà intellettuale, non un voto di un FIERO e PATRIOTTICO TERRONE dovrebbe andare alla lega.
    E che dire del Ministro dell’Interno che invece di venire a Gela per parlare di sicurezza, visto che un giorno si e un giorno sempre assistiamo a furti di auto, furti in casa, furti di ciclomotori, furti di ogni tipo; per non parlare di risse continue al calar della notte;del pascolo abusivo; dei venditori abusivi di ogni tipo piazzati in ogni angolo della città ad occupare marciapiedi, piazze, carreggiate, strade, etc. Ministro é su questo che avremmo preferito avere lumi. È su questo che avremmo voluto sentire pareri ed eventuali soluzioni.
    Così come avremmo voluto avere risposte sul perché il nostro comando di polizia municipale lamenta ormai da anni di avere un organico di gran lunga sottodimensionato e non si fa nulla per renderlo completo e quindi anche efficiente.
    Penso signor Ministro che venire in Sicilia a parlare di immigrati, legittima difesa, offrire selfie… e non parlare dei reali problemi della Nostra terra, sia stata l’ennesima dimostrazione del vostro totale disprezzo e disinteresse per la Sicilia, la quale diventa oggetto di interesse solo e ribadisco SOLO quando si è in campagna elettorale. E solo … sa perché!

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