“Sentieri”, ancora alta incidenza di patologie in città: interrogazione Lorefice al ministro

 
0
Il senatore Lorefice

Gela. I dati dei quali abbiamo riferito la scorsa settimana, tratti dal sesto rapporto “Sentieri”, parlano di un territorio locale ancora fortemente toccato dall’incidenza di gravi patologie, a partire da quelle tumorali. Nella sezione pediatrico-adolescenziale-giovanile, è riportato che per la mortalità “si registra un eccesso per tutti i tumori in età pediatrica e sull’insieme più ampio da 0 a 29 anni”. Alla voce dell’ospedalizzazione, invece, i ricercatori indicano che “in età pediatrica e pediatrica-adolescenziale, si osservano eccessi di ricoverati per tumori del sistema nervoso centrale e per linfomi ma le stime sono accompagnate da ampia incertezza”. Tra il 2011 e il 2019, ci sono stati 6.145 nuovi nati (ancora residenti) e sono stati “osservati complessivamente” 248 casi con anomalia congenita “con una prevalenza pari a 403,6 per 10.000 nati”. Un’evoluzione che si pone in linea con quella emersa dai rapporti precedenti. I numeri sono sicuramente allarmanti e probabilmente necessiterebbero di una maggiore attenzione istituzionale. Il progetto “Sentieri”, che da tempo monitora il territorio locale, inserito tra i Siti di interesse nazionale per la presenza di siti industriali, fin dall’inizio è stato seguito dal senatore Pietro Lorefice, già prima della sua esperienza parlamentare. L’esponente pentastellato ha preso parte alla presentazione del sesto rapporto. Preoccupato dall’evolversi di gravi patologie, assai aggressive anche in fasce di popolazione molto giovane, sta per presentare un’interrogazione al ministro della salute Orazio Schillaci. Sarà inoltrata oggi. Chiede di conoscere le ragioni della mancata attuazione della legge 29 del 2019, quella che avrebbe dovuto avviare la rete nazionale dei registri tumori e i sistemi di sorveglianza, oltre a prevedere il referto epidemiologico, un focus costante per il controllo della salute della popolazione, a partire da quella che vive stabilmente nei Sin. La legge venne approvata proprio su iniziativa del Movimento cinquestelle ma senza che ci siano stati sviluppi pratici. Una rete nazionale dei registri tumori consentirebbe uniformità nell’analisi dei dati. Il referto epidemiologico, invece, avrebbe alla base una relazione scientifica attraverso la quale analizzare i dati sanitari per arrivare ad indicazioni utili ai fini di una precisa programmazione sanitaria. Tutto questo non si è concretizzato e i dati del sesto rapporto “Sentieri” dimostrano ancora una volta che sarebbe invece assai utile avere strumenti di coordinamento.

I tumori al sistema nervoso centrale, nel rapporto, sono posti come aumento di rischio per i residenti. “Un segnale di eccesso di rischio di leucemia tra gli operai, seppur con stime incerte”, viene riportato tra gli altri dati. Sia tra residenti che tra operai si fa strada inoltre “un eccesso di rischio per le malattie respiratorie acute”. I ricercatori scrivono di “fattori eziologici, compresi gli inquinanti, frutto della contaminazione con sorgente il petrolchimico, che favoriscono i rischi in eccesso”. Nel terminare l’approfondimento sull’evolversi del quadro locale, lo studio Sentieri sottolinea che “l’osservazione ripetuta della maggior occorrenza di anomalie congenite a carico del sistema urinario e dei genitali nel Comune di Gela suggerisce, oltre agli approfondimenti sul monitoraggio, il rafforzamento dei sistemi di sorveglianza epidemiologica specifica e un’attività multidisciplinare di ricerca eziologica”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here