“Senza lavoro…non c’è dignità”, tensione all’assemblea della Diocesi: la rabbia degli operai dell’indotto

 
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Gela. Tanti lavoratori, diversi sindacalisti e pochi imprenditori.

Tensione durante l’assemblea. Si sta svolgendo in un clima di prevedibile tensione l’assemblea cittadina indetta dalla Diocesi di Piazza Armerina per cercare di comprendere l’attuale crisi economica ed occupazionale che si è abbattuta ancor più forte in città. Diversi operai dell’indotto presenti hanno contestato apertamente le organizzazioni sindacali. “Avevate promesso che la riconversione Eni non avrebbe fatto perdere posti di lavoro – si sono sfogati – invece, è un disastro”. Non sono presenti solo gli operai dell’indotto Eni ma anche diversi operatori del settore agricolo che, in ogni caso, si trovano ad affrontare una realtà tutt’altro che semplice. L’assessore Simone Siciliano è intervenuto in rappresentanza dell’amministrazione comunale. E’ stato il vescovo Rosario Gisana a cercare di smorzare i toni. “Siamo quì – ha detto – per dare voce a tutti e non per linciare o insultare. Bisogna rispettare il luogo di culto”. L’assemblea pubblica, infatti, è stata organizzata all’interno del salone della chiesa Sacro Cuore di Gesù.

“Io faccio anche il muratore…”. “Io sto facendo anche il muratore per pochi euro al giorno e voi vi fate il macchinone”. E’ stato molto esplicito, nel suo intervento, l’operaio dell’indotto Francesco Cacici, tra i fondatori del Movimento spontaneo dei lavoratori. Si è rivolto ai sindacalisti presenti, ricordando la firma del protocollo del novembre di due anni fa che ha dato il via libera al processo di riconversione a green refinery della fabbrica di contrada Piana del Signore.

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