“Sequestrati” ai traghetti, l’odissea dei viaggiatori senza green pass

 
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Gela. Sequestrati all’imbarcadero perché privi di Super Green Pass, è il paradosso nel quale sono precipitati tanti siciliani residenti in altre regioni d’Italia, tornati nell’Isola per le vacanze natalizie e che adesso non possono più tornare indietro. Il nuovo decreto del Governo parla chiaro, il tampone non basta più. I non vaccinati o chi ha ricevuto la seconda dose del vaccino in un periodo superiore ai 120 giorni non può imbarcarsi sui traghetti. Risultato: stop forzato ai moli per chi non può mostrare il lasciapassare perché è scaduto, ha fatto solo la prima dose e non sono trascorsi 15 giorni, non vuole o non può vaccinarsi. In questo caso poi, i casi di necessità per motivi di salute, lavoro, studio, ricongiungimento familiare, usufrutto di abitazioni sono infiniti ma al momento non è prevista alcuna esenzione. Tra le centinaia di siciliani “sequestrati” involontariamente c’è anche Luigi, un gelese che da tempo vive e lavora in Toscana. Ieri, dopo aver passato le feste con i genitori, ha preso l’auto e si è diretto a Messina, per traghettare e far ritorno a casa, ma al porto ha trovato l’amara sorpresa.

Luigi non è vaccinato, ma paradossalmente se anche decidesse di vaccinarsi oggi, secondo quanto prevedono le disposizioni governative, dovrebbe comunque aspettare almeno 15 giorni prima di avere il lasciapassare per tornare a casa. Un vulnus da risolvere in fretta, e che sta coinvolgendo di fatto questure ed amministrazioni che hanno i centralini intasati dalle centinaia di telefonate di cittadini bloccati. Questa mattina anche il vice sindaco Terenziano DI Stefano ha cercato un confronto con la Caronte, che gestisce i traghetti a Messine e con la questura, ma tutto dipende dalle decisioni del Governo.

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