Servizio idrico, “perché scelta Autorità toscana?”: Surace, “cittadini mai risarciti”

 
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Gela. L’affiancamento dell’Autorità idrica toscana, che accompagnerà l’Assemblea territoriale nell’assumere tutte le funzioni fino ad ora esercitate dall’Ato idrico Cl6, non convince molto Antonio Surace, componente del Forum dei movimenti per l’acqua pubblica e che ha preso parte ai lavori della commissione tecnica. “Non capiamo come mai sia stata scelta l’Autorità idrica toscana – dice – dato che in quella Regione sussistono i prezzi dell’acqua più elevati in assoluto. Ci sarà un esborso di denaro, che probabilmente si poteva evitare, magari affidandosi a realtà siciliane”. Il presidente dell’Ati, il sindaco di Niscemi Massimiliano Conti, ha ottenuto l’autorizzazione dall’assemblea e l’Autorità idrica toscana accompagnerà l’Ati in questo percorso. Le fasi successive verranno definite in base alla valutazione degli atti e dei contenziosi in atto, anche con Caltaqua, l’azienda italo-spagnola che gestisce il servizio integrato. “Credo sia necessario il coinvolgimento anche del commissario del Libero consorzio di Caltanissetta – aggiunge Surace – l’Ati deve intervenire da subito ed effettuare tutti quei controlli sul servizio che sono previsti dalla legge”. Soprattutto in città, la situazione generale continua ad essere del tutto precaria, con disservizi all’ordine del giorno.

“Quello che meraviglia, nonostante alcuni pronunciamenti in questa direzione – conclude Surace – è l’assenza di qualsiasi risarcimento in favore di cittadini, come a Gela, costretti a pagare per acqua non idonea ad usi alimentari. Si paga, ma non c’è mai stato un vero ristoro per gli utenti”.

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