Sfiducia…atto secondo, dalle firme dei grillini all’ira dei fedelissimi di Musumeci: è solo campagna elettorale?

 
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Gela. Quota dodici dovrebbe essere toccata già domani, il condizionale

in questo caso è sempre d’obbligo, dato quanto successo negli ultimi tempi sul fronte della sfiducia.

Da Musumeci ai grillini passando per Pino Federico. Quelli di Musumeci hanno deciso che il sindaco dovrà almeno spiegare in aula consiliare, giustificando l’operato della sua giunta. Vincenzo Cascino, capogruppo di DiventeràBellissima, dovrebbe apporre la sua firma proprio domani in municipio. Una mossa che blocca bruscamente la trattativa imbastita tra il gruppone di centrodestra e il primo cittadino, nel tentativo di modellare una maggioranza politica che potesse andar bene ad entrambe le parti. Adesso, però, tutto cambia. Per gli uomini di Musumeci, Messinese si è spinto troppo oltre, non solo tirandola per le lunghe ma anche scambiandoli per questuanti, in cerca di posti prima di chiudere qualsiasi intesa. Di conseguenza, le paratie politiche non hanno più retto e, nel bel mezzo della campagna elettorale, si torna a parlare di una mozione di sfiducia, quasi trasversale. Ci sono i referenti di Nello Musumeci, ma anche i grillini di Giancarlo Cancelleri, quelli di Sicilia Futura, la spalla forzista di Pino Federico, il consigliere comunale Salvatore Scerra, Carmelo Casano di Articolo 1 e l’indipendente Angela Di Modica. Esattamente dodici firme, né più né meno.

“Sarà solo campagna elettorale?”. I grillini, da parte loro, non possono che esultare. “Sicuramente, ci fa piacere che il capogruppo di DiventeràBellissima – dice il consigliere comunale del Movimento cinque stelle Virginia Farruggia – abbia cambiato idea così repentinamente. Evidentemente, la nostra critica alla giunta non era così infondata”. Più cauto, invece, sembra l’altro grillino Vincenzo Giudice. “Noi, per mesi, abbiamo portato avanti la raccolta firme – spiega – qualcuno, compresi quelli di Musumeci, ci hanno considerati come portavoce di una minoranza della città, che non avrebbe avuto il diritto di chiedere la sfiducia. Adesso, nell’arco di poche ore, tutto cambia. Ne prendo atto e siamo subito pronti a discutere in aula. Spero solo che non sia una mossa da collegare alla campagna elettorale”. Per giorni, mediatori politici e referenti di partito, soprattutto dell’area di centrodestra, hanno tessuto la trama di un possibile accordo politico da chiudere con il sindaco Domenico Messinese. A nessuno, probabilmente, piace essere scambiato, come fonti di palazzo riferiscono, per quello “con il piattino in mano”, che chiede posti prima di autorizzare l’appoggio alla giunta. Di certo, in pochi avrebbero potuto prevedere un repentino capovolgimento di fronte, come quello maturato tra le stanze di DiventeràBellissima. Probabilmente, il via libera definitivo, oltre che alimentato dalla stizza delle insinuazioni, l’avrà dato lo stato maggiore che da Palermo e Catania sta conducendo la macchina della campagna elettorale avviata proprio dal leader Nello Musumeci, impegnato nella gara per prendersi Palazzo d’Orleans, diventando il prossimo presidente della Regione.   

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