Sfiducia rinviata, undici sì e c’è pure Cascino: Scerra, “astenuti da considerare per mozione”

 
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Gela. E’ iniziata la seduta di consiglio comunale con all’ordine del giorno la mozione di sfiducia. Il consigliere meloniano Vincenzo Casciana ha letto le motivazioni. All’appello mancano solo il forzista Carlo Romano e l’esponente FdI Giuseppe Caruso, che non è mai stato presente.

Il consigliere progressista Alessandra Ascia ha appena chiesto che si legga l’addendum avanzato dall’esponente cuffariano Vincenzo Cascino. L’esponente della Dc ha fatto riferimento agli atti finanziari ancora non presentati dall’amministazione. Ha indicato una serie di mancanze amministrative, nonostante negli scorsi giorni abbia preannunciato di voler concedere un termine ulteirore alla giunta. L’indipendente Luigi Di Dio, fin dall’inizio nella maggioranza del primo cittadino, ha ricordato il termine ulteriore concesso dalla Corte dei Conti per le misure correttive. “Oggi non dobbiamo sfiduciare il sindaco ma salvare la città – ha spiegato – si rinvii il consiglio comunale al 12 giugno”. Il consigliere rompe subito il ghiaccio e punta a congelare la mozione, dando tempo all’amministrazione di chiudere il ciclo degli atti finanziari e dei correttivi. Il segretario generale Carolina Ferro ha dato il via libera alla possibilità di avanzare la proposta, ritenuta legittima. Il centrodestra contesta la richiesta di rinvio. L’esponente FdI Pierpaolo Grisanti e il forzista Rosario Trainito sono intervenuti e non accettano che si passi subito ad un voto sul rinvio. “Parliamo di una mozione di sfiducia – ha detto Trainito – è un atto importante. Il sindaco ha tradito la sua maggioranza. In quattro anni c’è stato lo zero. Non ha maggioranza in aula”. Il meloniano Grisanti ha sottolineato che con il rinvio si riduce il dibattito e non si garantisce la piena pluralità. Non ha per nulla condiviso neanche le conclusione del segretario generale.Il consigliere Gabriele Pellegrino ha ricordato i punti programmatici mai raggiunti dal sindaco e dalla sua giunta. Scerra di Fratelli d’Italia ha più volte chiesto un parere del segretario generale. “A nome della democrazia devo fare una domanda al segretario generale”, è intervenuto Scerra. “C’è un attacco alla democrazia”. Il consigliere ritiene che non sia possibile procedere con un rinvio. Il segretario ha ribadito la possibilità del rinvio. Dem e progressisti aprono al rinvio. Il consigliere Pd Gaetano Orlando è stato chiaro, “questa mozione non la vedo in questa fase di crisi finanziaria. Noi siamo per l’astensione”. La grillina Farruggia ha riferito che i progressisti non voteranno sì al rinvio “ma ci asterremo perchè vogliamo dare fiducia alla Corte dei Conti. Cascino della Dc ha aperto una riflessione differente. Doveva essere una mozione del centrodestra, che si è dimostrato incerto”. Il leghista Giuseppe Spata ha indicato il no al rinvio ritenendo che “la città abbia bisogno di un’altra possibilità” con un’amministrazione diversa. La progressista Ascia di “Rinnova” ha indicato che non è tempo di mettere in mano “le bandierine politiche”. “E’ una situazione finanziaria grave – ha proseguito – ma ci sono anche firmatari che ora cambiano idea e non si fa un dibattito su questo. La politica agli occhi della città fa schifo”. Casciana di Fratelli d’Italia ha attaccato Ascia. “Faceva parte di un partito, il Pd, che ha sostenuto il sindaco Greco. Si cerca la scusa per fare da stampella al sindaco – è intervenuto – l’amministrazione non ha fatto nulla. Non si vedono gli atti finanziari e la Corte dei Conti da mesi indica un disallineamento. Sono cambiati molti assessori e questo ha depotenziato tutto. Le scuole sono dimenticate. Assessori e sindaco assenti dai tavoli che contano. Fratelli d’Italia è contro il rinvio”. Il civico Davide Sincero ha ricordato il ruolo di “Una Buona Idea” nella giunta. Ora, i civici sono all’opposizione. “Siamo favorevoli al rinvio – ha detto – non vogliamo negare questa possibilità alla città. Chi vota per la sfiducia, in questo momento, vota per il dissesto. Con che coraggio chi è stato in giunta ora sostiene la sfiducia. Noi abbiamo lasciato la giunta e non ci interessano le poltrone. Ma la città non la possiamo tradire”. Morselli, capogruppo di “Un’Altra Gela”, ha definito la mozione di sfiducia come “di palazzo”. “Oggi non c’è la città a sostenere una sfiducia che è stata voluta inizialmente solo per tutelare gli interressi di pochi consiglieri”. Il rinvio è passato con undici sì, compreso quello del cuffariano Cascino. Otto contrari e quattro astenuti. Scerra però ritiene che gli astenuti vadano ricompresi nel contegio dei votanti. “La mozione di sfiducia ha bisogno del sessanta per cento sia per l’approvazione sia per il rinvio”, ha detto il consigliere. Il segretario ha spiegato che solo per il quorum vanno ricompresi gli astenuti.

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