Sfumati 25 milioni per bonifica del Biviere, Giudice: “Distruggono intero ecosistema”

 
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Gela. Venticinque milioni di euro ormai persi, perché “riprogrammati nell’emergenza Covid”, e dei fondi previsti nel piano di risanamento pare non ci sia più traccia. Per l’area del Biviere sembra essere giunto l’anno zero, nonostante da decenni gli operatori della Riserva Orientata chiedano attenzione ed interventi di bonifica. I dati sono emersi nel corso di una riunione, sempre in remoto, convocata ieri dal Ministero dell’ambiente. L’esigenza si è posta a seguito dell’accordo di programma, che lo scorso dicembre Comune e Regione hanno formalizzato, con lo stanziamento di circa quindici milioni di euro, dieci dei quali destinati alla messa in sicurezza dell’ex discarica industriale Cipolla. Da Roma, cercano invece di capire che fine abbiano fatti gli interventi nell’area del Biviere, dei quali si discute da anni. Senza input dalle istituzioni locali, si dovrà procedere ad “archiviare”. Durante il confronto, si è aperta la possibilità di avviare un tavolo in prefettura, ma certezze non ce ne sono, almeno in questa fase. “Devo dire che si è raggiunto veramente un buon risultato – dice ironicamente Emilio Giudice della Riserva Biviere – dopo trentacinque anni, continuano a non fare nulla. E’ stata fatta la scelta di distruggere l’ecosistema più importante del territorio. Per il Biviere, nonostante sia un’area inquinata con la presenza di discariche anche di idrocarburi, non ci sono fondi. Devo dire che l’anti-Stato si è dato da fare”. Alla riunione di ieri, hanno preso parte funzionari ministeriali, dell’ex Provincia, di Arpa e Ispra e il dirigente comunale Grazia Cosentino, oltre allo stesso Giudice. “Ho parlato di fondi distratti – dice ancora Giudice – e qualcuno se l’è presa, perché in questo caso si tratterebbe di un reato. Non riesco a capire, però, che fine abbiano fatto i fondi per l’area del Biviere, previsti nel piano di risanamento. Non ci sono più i venticinque milioni di euro del ministero e nell’accordo di programma non c’è assolutamente nulla. Hanno però dimenticato che il Biviere continua ad essere inquinato e che sono presenti discariche, come indicato dai risultati della caratterizzazione”.

Rimangono inoltre tanti punti interrogativi che ruotano intorno ad un piano di gestione, che troppo spesso è rimasto solo in archivio, nonostante sia sovraordinato agli altri strumenti normativi. Nelle prossime settimane, potrebbero esserci sviluppi sull’eventuale tavolo in prefettura. Sul capitolo delle bonifiche gravano ancora troppi ritardi.

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