Sì ai vincoli Sic e Zps, Lo Nigro: “La decisione del Tar va impugnata…troppe contraddizioni”

 
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Gela. La scorsa settimana, dopo undici anni dalla proposizione del ricorso depositato dai legali di Palazzo di Città, i giudici del tribunale amministrativo di Palermo

hanno dichiarato legittimi i vincoli Sic e Zps apposti nelle aree “Torre di Manfria” e “Biviere Macconi”.

“La decisione va impugnata…”. Per i magistrati palermitani, infatti, tutte le procedure che hanno condotto al riconoscimento dei vincoli nelle aree locali sono assolutamente conformi alle direttive comunitarie in materia, a differenza di quanto sostenuto dall’ente comunale. Dopo questa decisione, cosa farà il Comune? “La cosa migliore da fare, anche se noto la presenza di troppe posizioni ideologiche su questo tema – spiega il presidente dell’Ordine provinciale degli agronomi Piero Lo Nigro – sarebbe quella d’impugnare il verdetto”.

“Tante contraddizioni”. Stando a Lo Nigro, infatti, nella sentenza mancherebbero effettive giustificazioni rispetto al mancato coinvolgimento dell’ente comunale nei processi decisionali che condussero alla definizione dei “siti d’importanza comunitaria e delle zone di protezione speciale ricadenti nel territorio della Regione”. “Rispetto il verdetto dei giudici, purtroppo arrivato ad undici anni di distanza dal deposito del ricorso – spiega – ma noto, allo stesso tempo, alcune contraddizioni. Si giustifica la procedura d’apposizione dei vincoli Sic e Zps, peraltro facendo notare come la Regione abbia provveduto in fretta e furia per evitare l’avvio della procedura d’infrazione comunitaria, e allo stesso tempo si precisa come l’Avvocatura erariale metta in luce la reale coesistenza, sul nostro territorio, di aree di indubbio valore ambientale e di attività antropiche ad alto impatto. Allora, è possibile la coesistenza tra la produzione di un certo tipo, soprattutto agricola, e la tutela ambientale”. Per Lo Nigro, quindi, la questione dei vincoli va soprattutto affrontata sul piano politico. “Credo si tratti di scelte meramente politiche – conclude – di certo, non si possono trascurare gli oltre cinquemila operatori del settore agricolo che ad oggi rappresentano il vero tessuto economico di questo territorio. Purtroppo, i tecnici e molti politici sembrano voler ignorare tutto questo. Basti considerare il contenuto della valutazione ambientale strategica al piano regolatore generale che mette in ginocchio non solo l’agricoltura locale ma anche la stessa tenuta sociale della città”.

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