Sì alla cassa integrazione in deroga ma alla Smim rimangono le difficoltà: “Confermiamo la mobilità”

 
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Gela. Sì alla cassa integrazione in deroga per i prossimi tre mesi, come proposto dai segretari di Fiom, Fim e Uilm, ma per i vertici della Smim le difficoltà permangono. “I lavori già ottenuti non sono risolutivi”. Per questa ragione, gli stessi responsabili del gruppo confermano la procedura di mobilità. Lo fanno ufficialmente, escludendo che davanti ad una situazione come quella attuale possano esserci modifiche sostanziali. “Abbiamo detto sì alla cassa integrazione in deroga – ammettono dagli uffici della società – ma, almeno per il momento, prosegue la procedura di mobilità per 115 dipendenti. Gli eventuali lavori da avviare in raffineria ad aprile non saranno comunque sufficienti ad assicurare la piena utilizzabilità di tutte le nostre maestranze”. La società, insieme ad un gruppo specializzato nel settore, sarà impegnata negli interventi di smantellamento dei vecchi moduli di dissalazione presenti all’interno della raffineria Eni di contrada Piana del Signore. “La nostra società – concludono i funzionari – non cerca ammortizzatori sociali o altre forme di sostegno al reddito. Miriamo ai lavori, non solo in raffineria ma dovunque ve ne sia l’opportunità. Abbiamo tutte le competenze professionali per svolgerli e manodopera altamente specializzata. Al momento, però, abbiamo dovuto ridurre quasi totalmente anche l’attività nella nostra officina”. Intanto, dopo i primi incontri con i segretari sindacali Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese, almeno per i prossimi tre mesi, il futuro degli oltre cento operai Smim si chiamerà cassa integrazione in deroga.

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