Si fermano i lavoratori locale del pubblico impiego, presidio in prefettura

 
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Gela. Si fermano i lavoratori della pubblica amministrazione, che anche a livello locale aderiscono allo sciopero nazionale del comparto. Domani, un presidio verrà organizzato davanti alla prefettura di Caltanissetta. La mobilitazione viene confermata dai segretari territoriali Rosanna Moncada (Fp-Cgil), Salvatore Parrello (Cisl-Fp), Massimiliano Centorbi (Uil-Fpl) e Domenico Saporito (Uil-Pa).

“Scioperiamo non solo per gli stipendi ma per nuove assunzioni e per una pubblica amministrazione più moderna. Chiediamo sicurezza per i lavoratori e gli utenti, visto che mancano ancora adeguati dispositivi di protezione in tutti i luoghi di lavoro. Chiediamo nuove assunzioni e maggiori risorse per rinnovare i contratti – dicono i sindacalisti – che servono ad ammodernare e migliorare l’organizzazione del lavoro e dei servizi e ad offrire a tutte le lavoratrici e ai lavoratori le giuste opportunità di sviluppo professionale. L’emergenza pandemica ha riportato drammaticamente all’attenzione di cittadini e di utenti i danni causati dalla politica dei tagli lineari alla spesa pubblica portata avanti negli anni passati che ha originato carenza di organico nel personale sanitario e in quello delle altre pubbliche amministrazioni, oltre a gravi mancanze di risorse strumentali”. I sindacati spiegano che nonostante lo sciopero di domani, verranno comunque assicurati i servizi indispensabili. In città, si preannunciano ampie adesioni soprattutto tra i lavoratori della sanità.

 

1 commento

  1. Da pubblico dipendente mi verogno nel vedere lavoratori pubblici protestare quando nel privato la crisi ha falcidiato le loro imprese e tanti lavoratori sono in cassa integrazione. Le aziende chiudono a causa della pandemia e chi prende lo stipendio mensilmente, spesso lavorando da casa, protesta in piazza. Alle volte ci vuole senso di responsabilità e non farsi ABBINDOLARE dai sindacati che cavalcano l’onda.

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