Sicilia zona gialla, cosa cambia in città: contagi alti e rimangono ordinanze Greco

 
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Gela. A partire da domani, la Sicilia diventa zona gialla. La nuova ordinanza, a firma del ministro Speranza, è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri. L’Isola è stata tra le prime regioni, insieme alla Puglia, a essere inserita in zona arancione con l’ordinanza del 6 novembre. Da allora, gli spostamenti tra comuni sono stati impediti se non per le ragioni contemplate nell’ultimo DPCM. Una regola che verrà sospesa a partire da questa domenica. Ma quali sono le altre?
Innanzitutto, molte attività tirano un sospiro di sollievo e potranno rialzare le saracinesche. Riaprono al pubblico bar, ristoranti e pasticcerie, che potranno tornare a ricevere clienti, ma fino alle 18. Dopodiché potranno effettuare attività di asporto.
Non è necessario, inoltre, compilare l’autocertificazione per uscire, anche se rimane la raccomandazione di uscire di casa il meno possibile e solo quando strettamente necessario. Con la Sicilia zona gialla, però, rimangono ancora chiusi musei, cinema e teatri, nonché i centri commerciali nel weekend e nei festivi.
Permane, infine, il coprifuoco notturno dalle 22 alle 5 del mattino. Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza. I mezzi pubblici avranno la capienza ridotta al 50% e le scuole dovranno mantenere la didattica a distanza dal primo anno delle superiori. Hanno inciso i nuovi dati? Secondo quanto è emerso dall’ultimo bollettino del Ministero della Salute sono 1.566 i nuovi casi di Coronavirus in Sicilia a fronte di 10.635 tamponi processati.

Si è abbassato dunque il tasso di positività: da 15,3% di ieri a 14,7%. Da segnalare anche il calo delle presenze di pazienti in terapia intensiva, passate dalle 253 del giorno prima alle 250 di oggi. La Sicilia rivede così la normalità, anche se di fatto regna ancora parecchia confusione, soprattutto per le prossime 24 ore.
È ancora in vigore ad esempio l’ordinanza regionale che impone la chiusura delle attività commerciali la domenica, anche se Musumeci sarebbe già pronto a firmare la revoca, mentre qui in città vigono le restrizioni previste dall’ordinanza del sindaco Lucio Greco, che comprendono la chiusura delle scuole e dei mercati, oltre che l’interdizione di alcune vie della città.

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