“Sindaco e assessori? Dimettetevi!”, il coro arriva dal consiglio: c’è chi apre al dialogo contro “i conservatori”

 
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Gela. Tutti contro l’amministrazione comunale, o quasi. Un no secco ai contenuti della relazione annuale presentata in aula consiliare dal primo cittadino

Domenico Messinese è arrivato dal Pd, dal Megafono, da Forza Italia, dal Movimento cinque stelle, da Adesso Gela e dall’indipendente Carmelo Casano.

Pd e 5 Stelle bocciano la giunta. Un invito alla collaborazione, invece, è sembrato trasparire dagli interventi dei consiglieri del Polo Civico, della Lista Musumeci e di Reset. “Il sindaco ha realizzato il programma del Movimento cinque stelle? Questa è una provocazione. Il nostro programma recita tutt’altro. Il sindaco non fa più parte del Movimento cinque stelle perché fa gli accordi con Eni”. Lo ha detto, ad inizio seduta, il capogruppo grillino  Vincenzo Giudice, commentando il contenuto della relazione annuale esposta dal primo cittadino Domenico Messinese. “Nuove opere come il lungomare vanno realizzate ma anche mantenute – ha continuato Giudice – l’unica manutenzione effettuata in quell’area è stata garantita dagli attivisti del Movimento cinque stelle”. A tenere a battesimo il neonato gruppo di Adesso Gela, invece, è stato il capogruppo Giuseppe Ventura. “Il Movimento cinque stelle deve assumersi le proprie responsabilità – ha ribattuto – i grillini non hanno saputo individuare un candidato idoneo. La relazione del sindaco è solo fuffa. Il sindaco potrebbe fare scuola ai governanti della prima repubblica. Ha cambiato quattro assessori, nominato una segretaria, effettuato il giro vacanza in Italia. Tutto questo che risultati ha portato? In compenso, quella che doveva essere la casa della trasparenza si è trasformata in un bunker”. In realtà la linea dura è ormai codificata anche tra i consiglieri del Partito Democratico “ufficiale”. “Non ci sono maghi o messia – ha esordito il capogruppo Vincenzo Cirignotta – le città non si amministrano con gli slogan. Nella relazione, si indicano interventi mai effettuati. Non è più tempo di rivangare quanto accaduto durante la precedente amministrazione, la città si spopola. Tanti raggiungono la Germania pur di lavorare”. Ancora più duro il grillino Angelo Amato. “Si preparano bandi europei dei quali non si conoscono i risultati – ha attaccato – si ristruttura l’ex casa albergo Eni per fare un favore alle aziende per le quali lavorano alcuni assessori. Le bonifiche sono al palo. Addirittura, nella relazione del sindaco si fa riferimento all’avvio delle procedure per il riconoscimento della bandiera blu. Altro che blu, quì è tutto nero”. Un chiaro invito alle dimissioni è arrivato dall’indipendente Carmelo Casano. “Domenico Messinese – ha detto rivolgendosi al primo cittadino – ti conosciamo come un bravo cittadino, libera la città. So, però, che chi non è stato eletto dai cittadini non te lo farà fare. Siamo davanti ad assessori che non sono riusciti a produrre lavori diversi da quelli già avviati dalla precedente giunta”. Forza Italia, in aula, ha voluto rimarcare la distanza dalla giunta comunale. “Nessun posto di lavoro, sanità ridotta al lumicino, ordinanze che impediscono ai cittadini, causa pericolo cani, di frequentare intere aree. Quest’amministrazione  è rimandata alla prima data utile per la presentazione della sfiducia – lo ha detto proprio il forzista Salvatore Scerra – e nonostante tutto, ci sono assessori arroganti che, seppur sfiduciati, sono ancora in giunta. Non è una festa ma un funerale”.

L’invito a guardare oltre della Lista Musumeci e del Polo Civico. Non in linea con le critiche, dure, arrivate dagli altri gruppi politici, il capogruppo della Lista Musumeci Vincenzo Cascino. “È stato un primo anno di rodaggio – ha spiegato – la giunta ha dovuto lottare contro un sistema, quello precedente, che ha fatto e continua a fare ostruzionismo. Adesso, però, è l’ora di fare bene per la città. Purtroppo, le autorità regionali non si sono dimostrate collaborative, ad iniziare dal presidente Rosario Crocetta”. Una linea condivisa dall’altro consigliere della Lista Musumeci Anna Comandatore e da quello di Un’Altra Gela Salvatore Sammito. “Una città sporca, con erba alta e scarsa manutenzione – ha detto il consigliere del Polo Civico Sandra Bennici – ma questa non è una città fantasma. Il sindaco, in un solo anno, cosa avrebbe dovuto fare? E’ anche vero, però, che non siete supereroi ma vi ostinate a non coinvolgere nessuno nelle scelte amministrative, pur non avendo una vera maggioranza politica”. Fortemente critico il Megafono. “Vedo solo chiacchiere e lavoratori che hanno perso il posto di lavoro – ha contestato Maria Pingo – non siete in grado di rendere decorosa una piazza e pensate di riorganizzare urbanisticamente la città? Anzitutto, il sindaco dovrebbe chiarire chi sono i suoi referenti politici?”. Il Polo Civico, come già indicato da Sandra Bennici, sembra comunque voler aprire spiragli di dialogo politico. “Ciò che sta accadendo è normalità davanti ad un sindaco eletto dalla città ma senza esperienza amministrativa – è intervenuto il capogruppo Guido Siragusa – ci sono stati svarioni, è inutile nasconderlo. Il Movimento cinque stelle ha abbandonato il sindaco, preferendo il consenso facile. Andiamo oltre e non ascoltiamo i conservatori ad ogni costo. Il Pd, anche su Eni, si è arrogato solo il diritto di critica, senza attendere la valutazione dei numeri reali. Parliamo delle cose da fare e non della sfiducia. Sospendiamo il giudizio e guardiamo avanti con dichiarazioni programmatiche”. “Troppi viaggi e pochi fatti – ha attaccato il capigruppo del Megafono Sara Bonura – non si possono accettare atteggiamenti di assoluta indifferenza rispetto alle emergenze della città. Tanti problemi rimangono, a cominciare dalla presenza di una città sporca. Siete orgogliosi del ruolo che ricoprite?”. Assolutamente insufficiente la gestione delle aree da bonificare secondo la grillina Virginia Farruggia. “Ci sono carenze enormi anche sui dati di caratterizzazione dei suoli e delle acque – ha precisato il consigliere – sui rifiuti, la vostra strategia non ha nulla a che vedere con i rifiuti zero. Noi non vogliamo un potenziamento del reparto hospice del Vittorio Emanuele ma miriamo alla chiusura. Significherebbe non avere più malati terminali”. I cinquestelle hanno sancito la loro assoluta contrarietà all’attuale gestione amministrativa con Simone Morgana. “Solo una serie di atti dilatori, destinati all’attesa – ha detto il grillino – magari, si potrebbe anche decidere, nell’attesa, di cambiare autobus. Questa giunta ha perso la capacità di agire per la comunità. Chiedo al sindaco di scegliere le dimissioni”. Un giudizio negativo è arrivato dal capogruppo di Reset Luigi Di Dio che, però, non condanna del tutto la giunta Messinese, a differenza delle bordate lanciate verso il Pd. “Avrei preferito non leggere la relazione ma vedere il sindaco tra la gente – ha detto – le responsabilità, ovviamente, non sono solo della giunta. Penso, infatti, ad un Pd che ha sfasciato la città e oggi fa populismo, addirittura ottenendo un incontro con il vice ministro dello sviluppo economico. Tutto questo, ad un anno dall’inizio delle traversie per centinaia di operai dell’indotto Eni e non solo”. Alla fine, i lavori d’aula sono stati aggiornati al prossimo mercoledì.

 

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