“La legge mineraria e la royalties possono fronteggiare la crisi industriale”

 
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Gela. Il progetto dello Yard da tutti è stato riconosciuto come valido e ambizioso, scaturito da un incontro fatto all’Asi con le aziende metalmeccaniche ed edili. Lo abbiamo presentato quattro mesi insieme alla commissione Sviluppo economico.

Subito dopo lo abbiamo presentato al sindaco chiedendogli un pronto interessamento affinchè lo inserisse all’interno del piano triennale delle opere pubbliche. Pochi giorni fa abbiamo incontrato l’assessore ai Lavori pubblici, che ha condiviso il progetto, rimandando al sindaco la decisione di nominare il Rup, affinchè potessimo dare gambe allo stesso.

I sindacati vi hanno sostenuto in questa idea

A Gela siamo tutti bravi a parlare, denunciare ma quando si arriva al dunque nessuno ha il coraggio di esporsi e di assumersi le proprie responsabilità nel condividere progetti insieme ad altri. In questa vicenda noto, con mio dispiacere, il silenzio del sindacati degli edili e dei metalmeccanici, e soprattutto della Confindustria.
Come si fa a nascondere alla gente che Gela attraverso i proventi delle royalties (quest’anno sui 10 milioni di euro) potrebbe iniziare a dare il buon esempio creando quelle infrastrutture indispensabili per le aziende operanti nel territorio, sino ad oggi dipendenti esclusivamente dalla Raffineria.

Anche la politica è stata accusata di incapacità nella programmazione. La corte dei conti europea sostiene che i soldi per il porto siano stati utilizzati per altri progetti

“Questa notizia, gravissima per i suoi effetti, è stata totalmente ignorata dalla classe politica gelese. Evidentemente c’è una difesa della casta a priori. Vorrei sottolineare che ci sono responsabilità politiche gravissime da parte di chi fino a poco tempo fa vendeva il finanziamento del porto come cosa già fatta e questo è riscontrabile attraverso dichiarazioni pubbliche su quotidiani e tv. Il presidente della Regione dovrebbe spiegare ai gelesi perchè il finanziamento è stato dirottato sulla Catania-Messina e soprattutto l’ex presidente della provincia, che ne aveva fatto un cavallo di battaglia, dovrebbe quantomeno chiarire la vicenda. Un dato è comunque certo: a Gela non si farà mai il porto commerciale.

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