Sistema delle compensazioni per la stidda, finanziere ancora in aula: sedici a processo

 
0

Brescia. Sono state le difese degli imputati a ritornare sul sistema delle compensazioni illecite, che sarebbe servito da base di riferimento per le attività degli stiddari in Lombardia. I legali degli imputati, coinvolti nella maxi inchiesta “Leonessa”, hanno posto una serie di domande ad uno dei finanzieri bresciani che seguì l’evolversi degli approfondimenti investigativi. Il militare è stato sentito davanti al collegio penale del tribunale di Brescia. Secondo le accuse, un ruolo preminente l’avrebbe ricoperto il consulente Rosario Marchese, attualmente detenuto, ritenuto la vera mente del sistema delle compensazioni milionarie, che sarebbero servite a finanziare attività illecite. Le difese, anche ieri mattina, hanno invece messo in discussione la ricostruzione fornita dagli investigatori e dal finanziere. I pm dell’antimafia bresciana, in aula con il magistrato Paolo Savio, sono certi che gli stiddari avevano scelto di fare base in Lombardia, con metodi tipici delle organizzazioni mafiose, ma sfruttando gli introiti delle consulenze per le compensazioni illecite, chieste e ottenute da centinaia di aziende, soprattutto del nord Italia. In questo filone processuale, sono a giudizio lo stesso Marchese, Salvatore Antonuccio, Giuseppe Arabia, Antonella Balocco, Giuseppe Cammalleri, Gianfranco Casassa, Danilo Cassisi, Matteo Collura, Simone Di Simone, Angelo Fiorisi, Carmelo Giannone, Roberto Golda Perini, Giovanni Interlicchia, Corrado Savoia, Alessandro Scilio ed Enrico Zumbo. In aula, è stato sentito il perito che si è occupato di centinaia di intercettazioni telefoniche e ambientali, che avrebbero dato conferme agli inquirenti. Gli imputati hanno sempre escluso di far parte di organizzazioni mafiose. L’aggravante mafiosa è caduta nel giudizio abbreviato, che ha portato a condanne solo per le truffe tributarie.

In aula, si tornerà tra due settimane e toccherà ancora alle difese concludere il controesame del finanziere e potrebbe essere sentito un poliziotto della mobile bresciana, a sua volta tra quelli che hanno seguito per intero l’evolversi dell’inchiesta. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Giovanna Zappulla, Roberta Castorina,  Davide Limoncello, Angelo Cafà, Maurizio Scicolone, Sinuhe Curcuraci, Vito Felici,  Deborah Abate Zaro, Mauro Sgotto, Gianluca Marta, Oliviero Mazza, Desolina Ferris, Stefano Bazzani, Domenico Peila e Maurizio Basile.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here