Sit in al greenstream, campagna di Legambiente: alla manifestazione il comitato “No inceneritore”

 
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Il sit in nell'area del greenstream

Gela. Il sit in promosso da Legambiente e Clean Air task force, nel primo pomeriggio di oggi ha fatto tappa nell’area antistante l’impianto greenstream, uno dei punti più importanti per la gestione dei flussi del gas che arrivano dal nord Africa. La campagna promossa dalle associazioni ambientaliste è finalizzata a sostenere una visione diversa del ciclo delle fonti energetiche. C’erano gli esponenti di Legambiente ma anche i componenti del comitato “No inceneritore”, che ha avviato un’azione finalizzata a bloccare il progetto per l’impianto di trattamento rifiuti della Sicilia occidentale, che l’ex governo regionale Musumeci ha previsto in città. Alla manifestazione ha partecipato anche Arci, con il presidente regionale Giuseppe Montemagno, appena eletto. C’erano inoltre esponenti dell’area della sinistra. “Continuiamo il nostro viaggio in tutta Italia per sensibilizzare sui rischi legati alle dispersioni e agli sprechi del gas metano — spiega Adriano Della Bruna ufficio energia di Legambiente — è tempo di agire, basta ulteriori sprechi di risorse economiche in progetti che contribuiscono a vincolare il nostro paese all’utilizzo di gas per decenni, come in Sicilia il nuovo gasdotto da 159 km per esportare gas fossile dall’Italia verso Malta, con il Melita Trans-Gas, la cui realizzazione porterebbe a consolidare la centralità del gas fossile nell’isola per almeno altri quarant’anni. Servono piuttosto politiche mirate con investimenti ad hoc, spesso a costo netto zero, per recuperare tutto il gas sprecato senza dover cercare nuovi giacimenti o aumentare la produzione di quelli già in funzione e per contrastare pratiche di venting e flaring”. “Con la scusa dell’emergenza energetica — ha aggiunto Anita Astuto responsabile energia Legambiente Sicilia — le scelte politiche per la Sicilia vanno verso il potenziamento del suo essere punto di approdo e smistamento delle fonti fossili, dunque nella direzione opposta alla sua vocazione di hub delle energie rinnovabili del Mediterraneo, tornando indietro rispetto a tutti gli obiettivi di decarbonizzazione e facendo perdere un’occasione unica a tutti i siciliani di riconversione ad un modello energetico che avrebbe enormi ricadute positive dal punto di vista occupazionale e ambientale”.

Nel corso del sit in è stata collocata una termocamera, che consentirà di monitorare eventuali perdite di gas dal sistema greenstream. Sono stati raccolti dati che saranno successivamente elaborati. L’iniziativa “C’è puzza di gas” sta percorrendo l’intero stivale, per il monitoraggio di tutti i nodi strategici per il transito del gas, destinato agli approvvigionamenti nazionali.

La termocamera per i rilievi

1 commento

  1. oh mai una volta c’è puzza di fogna o la città è sporca, i topi e le blatte passeggiano ed il verde fa schifo e l’illuminazione è carente e le strade sono bucate…….sempre l’ha cade il vostro occhio….ma andate ad abitare in Africa che è meglio matta di nullafacenti!

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