Siti archeologici chiusi e pericolanti, Gattuso: “Nel museo chiuso solo seimila euro in cassa”

 
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Il direttore del Parco Archeologico Luigi Gattuso

Gela. Tutti i siti archeologici sono chiusi. Compreso il museo che, dopo i cedimenti strutturali, potrebbe traslocare nei locali del convento delle Benedettine per agevolare un imponente intervento di restauro. Con le casse a secco e i numerosi scavi di interesse archeologico sepolti è approdato in città Luigi Maria Gattuso, il direttore del nuovo Polo museale che comprende i musei di Gela, Caltanissetta e Marianopoli, le 4 aree archeologiche urbane di Gela, il museo delle Solfare, 10 aree archeologiche del territorio provinciale, e altre strutture minerarie nel nisseno. “In teoria tutti i siti gelesi sono fruibili – spiega il direttore Gattuso – Nella pratica stiamo curando il passaggio delle consegne. Quando ho saputo del crollo del soffitto del museo stavo firmando il passaggio di consegna e presa in carico delle aree archeologiche.
Oggi non posso dire in che misura i siti sono fruibili.
Devo a priori pensare che siano visitabili ma ad oggi non ho materialmente messo piede in nessuna di queste aree archeologiche. Una volta verificato sarà mia cura avvisare tutti quanti”.
Stamattina, il neo direttore del progetto Polo museale, voluto dal compianto Sebastiano Tusa, ha incontrato il sindaco Lucio Greco per mettere in campo una task-force capace di garantire l’attività museale annunciando il rilancio dell’economia archeologica con innovazioni tecnologiche e il coinvolgimento dei privati, strizzando l’occhio proprio all’imprenditore Luigi Greca capace di realizzare a proprie spese un teatro, promuovere un tragedia di Eschilo, restaurare una villa e consegnare oltre 500 reperti al museo.

“Non ci sono soldi – ammette Luigi Maria Gattuso – devo chiederli all’assessorato regionale ai Beni culturali.
A differenza della Valle dei Templi che ha circa un milione di euro in cassa e autonomia economica, io devo creare economia. Ho trovato nelle casse seimila euro da versare alla Regione. Non è tanto l’entità delle somme disponibili ma la certezza che oggi non abbiamo somme disponibili. Ho dovuto aprire una partita iva per istituire il nuovo Parco che oggi dirigo. La mia è una figura manageriale – precisa – Con l’apporto dei privati dovrò sviluppare una economia archeologica tenendo conto delle persone e del territorio e facendo rete con altre realtà museali e culturali. Dovremo fare in modo che il nostro territorio sia ospitale. L’iniziativa dell’imprenditore Luigi Greca, che non conosco personalmente, con la rappresentazione teatrale rappresenta certamente un’ottima operazione di marketing. Cercheremo una collaborazione. Se esistono privati che vogliono intervenire è solo un aspetto positivo”.
Sul futuro del museo il direttore Gattuso preferisce fare chiarezza, assicurando comunque “la fruibilità nel medio termine valutando la possibilità di trasferire tutta l’esposizione museale nel convento delle Benedettine. Nel lungo termine – conclude – è previsto un intervento di ristrutturazione o di progettazione di una nuova struttura. In quest’ultima circostanza dovremo valutare le autorizzazioni di tutti gli enti prima di decidere”.

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