Smaltivano e bruciavano rifiuti pericolosi, altri quattordici indagati: scattano sequestri

 
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Gela. Ancora provvedimenti restrittivi eseguiti nei confronti di operatori che smaltivano illecitamente rifiuti. I pm della procura e i poliziotti ne hanno individuato quattordici. Per quattro è stato imposto l’obbligo di presentazione e non potranno lasciare le abitazioni nelle ore notturne. Altri quattro indagati, invece, hanno subito il sequestro dei mezzi, in totale sette.Nel corso dell’indagine si è appurato che le condotte avvenivano, in relazione ad alcuni degli indagati, nell’esercizio dell’attività di impresa nel settore dello smaltimento dei rifiuti. Il gip del tribunale ha applicato la misura cautelare della sospensione delle autorizzazioni, licenze, concessioni per il trasporto e la trattazione a qualunque titolo dei rifiuti nei confronti della società coinvolta.

Gli indagati, oltre ad essere attivi nello smaltimento illecito dei rifiuti, riuscivano a trarre importanti profitti attraverso un secondo canale di lucro, derivante dalla rivendita del materiale ferroso ricavato dai cumuli di rifiuti dati alle fiamme. Sono state elevate contestazioni provvisorie per il reato di ricettazione, anche nei confronti di un imprenditore operante nel territorio di Niscemi. Approfondimenti sono stati condotti in ordine alla natura del materiale di derivazione agro-industriale, al fine della qualificazione di pericolosità dei rifiuti conferiti, accertando, in esito ad analisi effettuate attraverso la collaborazione di Arpa, la presenza in discarica di metalli pesanti ed amianto. In più occasioni, attraverso l’approfondimento di “Trincee”, abbiamo segnalato lo smaltimento illecito.

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