Soldi chiesti agli imprenditori gelesi per lavorare a Siracusa, due sindacalisti in manette

 
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Siracusa. I vertici del sindacato dei metalmeccanici di Fim e Uilm di Siracusa sono finiti in manette, dopo un blitz dei poliziotti della squadra mobile aretusea. I due sindacalisti Roberto Getulio e Marco Faranda avrebbero chiesto soldi, circa 30 mila euro, ai titolari del consorzio gelese Synergo che nei mesi scorsi hanno rilevato la Set Impianti attiva nelle raffinerie di Augusta e Priolo. Gli imprenditori gelesi avrebbero denunciato la richiesta di soldi da parte dei due sindacalisti. Un presunta estorsione per evitare ostacoli alle attività del gruppo intanto subentrato nella gestione. I sindacalisti sono stati fermati dai poliziotti dopo aver intascato 1.500 euro ciascuno. Soldi fatti pervenire proprio dagli imprenditori gelesi.

La Synergo aveva già chiuso l’iter per l’assorbimento di circa centoventi ex operai della Set Impianti. I due sindacalisti sono stati trasferiti in carcere e verranno sentiti dai magistrati.

3 Commenti

  1. Sindacalisti uno peggio dell’altro cosa dire le sindacalisti di gela e la raffineria ,anche loro hanno incassato … prima o poi verranno fuori anche queste cose non vi preoccupate!

    ci saranno problemi anche x i sindacalisti uno peggio dell’altro .

    cosa dire le sindacalisti di gela e la raffineria…anche loro hanno incassato

    quanto prima verranno fuori anche queste cose non vi preoccupate.
    ci saranno problemi non solo x eni

  2. E già voglio vedere quelle foto sui giornali, una vita che schiamazzano cari sindacalisti e dirigenti eni il cerchio si chiude spero che gli ambientalisti nn si fanno corrompere e vediamo come ridiamo noi gelesi. Siamo stati traditi dal proprio sangue perché eni è sempre stata gestita da gente che a Gela era solo di passaggio, oggi vediamo. Speriamo che ora la legge ci venga a favore

  3. E già voglio vedere quelle foto sui giornali, una vita che schiamazzano cari sindacalisti e dirigenti eni il cerchio si chiude spero che gli ambientalisti nn si fanno corrompere e vediamo come ridiamo noi gelesi. Siamo stati traditi dal proprio sangue perché eni è sempre stata gestita da gente che a Gela era solo di passaggio, oggi vediamo. Speriamo che ora la legge ci venga a favore

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