“Dobbiamo sentirci tutti responsabili per la morte di nonna Teresa”

 
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Gela. Tutte le associazioni locali si stringono al dolore dei familiari della signora Teresa Pagano, detta “zia Sina”. La donna è  deceduta a causa dei traumi a seguito di uno scippo avvenuto otto giornoi fa. Le associazioni lanciano un monito alle istituzioni e a tutta la comunità.

” utti dobbiamo sentirci  responsabili di ciò che accade nella nostra città-affermano- ciascuno, per il ruolo che ricopre, se non si adopera al meglio, non è solo responsabile ma complice di strade che portano all’imbarbarimento di una comunità.  Come cittadini e volontari, siamo a fianco di tutte le Forze dell’Ordine che con spirito di servizio e abnegazione garantiscono la sicurezza in città”. “Ma la battaglia contro la delinquenza minorile – continua il Movi- non è una battaglia tra guardie e ladri, di mezzo c’è una comunità che deve assumersi la responsabilità di governare questo territorio attraverso azioni educative mirate.

Ci appelliamo al senso civico di questa città invitando chiunque abbia visto o riconosciuto i responsabili di informare le autorità preposte. Ma denunciamo anche la precarietà delle azioni educative di questo territorio e l’inadeguatezza delle risorse umane ed economiche messe a disposizione per i servizi educativi” .In un momento di crisi la mancanza di educazione è assai rilevante . “Ogni quartiere dovrebbe avere una comunità educativa con educatori di strada capaci di arrivare ai bambini più difficili che potenzialmente sono dei futuri delinquenti- prosegue il monito delle associazioni- non esistono ragazzi cattivi o delinquenti per nascita, ma bambini e ragazzi che non hanno incontrato persone capaci di proporre loro valori di giustizia e vita. Non è con iniziative mediatiche o di promozione che cambia la vita di un ragazzo ma con adulti capaci di educarli e l’educazione è un processo serio e lungo che richiede percorsi di rete” la citta ha bisogno di aiutare le famiglie e le scuole nel loro compito educativo.” Come cittadini e volontari- concludono le associazioni-  proviamo a contribuire con il nostro piccolo impegno a costruire una città più civile ma pensiamo che la questione delinquenziale vada affrontata con un piano almeno triennale con una cabina di regia condivisa e con maggiore competenza”.

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