“Solito”, Bennici: “Negato diritto allo studio, esiste un assessore ai lavori pubblici?”

 
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Gela. La scuola “Enrico Solito” smembrata è la conseguenza di responsabilità politiche e amministrative, che secondo il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Sandra Bennici sono piuttosto precise. Per questa ragione, chiede le dimissioni dell’assessore ai lavori pubblici, Ivan Liardi. “Non posso che segnalare un’inequivocabile  inefficienza dell’amministrazione che non è stata capace di programmare né la manutenzione straordinaria né quella ordinaria, facendo venir meno il diritto allo studio e compromettendo il futuro della nostra città. La squadra che vince non si cambia – dice Bennici – ma perseverare a mantenere chi dimostra di non essere all’altezza del ruolo che ricopre è diabolico. Siamo nel ventunesimo secolo, essere cavalier serventi ad un tavolo è anacronistico. Un assessore deve avere ruolo e competenze. Ma c’è un assessore ai lavori pubblici in questo Comune? Gela merita altro”. Secondo il consigliere nel caso della “Solito” sono state fatte scelte del tutto sbagliate.

“Il 5 agosto il sindaco per un piccolo cedimento nel tetto della “Solito” ne ha ordinato la messa in sicurezza con la conseguente chiusura. Ma cosi come di solito succede con questa amministrazione non c’è attenzione alla programmazione e nessuna soluzione alternativa alla chiusura di una delle scuole storiche. Un fatto simile si verificò anni fa con la scuola “Pirandello” ma in quell’occasione l’assessore all’istruzione e quello ai lavori pubblici, in sinergia, dopo aver effettuato un sopralluogo trasferirono l’intera scuola, compresa la segreteria, al “Pignatelli”, mantenendo l’identità e la continuità della scuola stessa, riducendo al minimo il disagio per i bambini e per i genitori. La “Solito” ha avuto un destino differente, è stata smembrata. Classi alla “Antonietta Aldisio”, alla “Santa Maria di Gesù” e alle “Benedettine”. A nulla è servita la perizia di un professionista autorevole, come l’ingegnere Cassarà, contattato da un comitato spontaneo di genitori. Si è assunto la responsabilità di affermare che il corpo centrale della scuola poteva essere utilizzato nelle more di riparare quel “piccolo cedimento” del corridoio laterale. Al piccolo cedimento l’amministrazione ha sollevato un’altra problematica, il rischio  sismico. Non sono così certa – continua Bennici – che ci  siano  documenti  attestanti che tutte le altre scuole non abbiano lo stesso rischio e questo a tutela  di tutti gli alunni della città. L’amministrazione ha deciso di non preservare l’identità e la continuità dell’attività scolastica”.

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