“Sono preoccupato e invito tutti a non uscire”, Greco: “Ho fatto arrivare nostro grido d’aiuto ad Eni”

 
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Il sindaco Lucio Greco

Gela. “Sono fortemente preoccupato”. Il sindaco Lucio Greco non nasconde che l’escalation Coronavirus stia mettendo a dura prova l’intero sistema locale e rilancia l’appello a tutta la cittadinanza. “Bisogna rispettare ogni precauzione – spiega – a partire dal distanziamento sociale e dalla necessità di rimanere a casa, salvo che per ragioni di comprovata necessità. I numeri sono impressionanti. Almeno 31 mila persone sono rientrate in Sicilia dal nord Italia. Se dovesse scoppiare il contagio anche sul territorio, le conseguenze potrebbero essere quasi impossibili da gestire. Stanno mancando le cose più elementari. Non si trovano mascherine e abbiamo difficoltà a reperirle anche per chi deve assicurare servizi essenziali. Non giochiamo con la nostra salute e con quella degli altri”. Il sindaco tiene a precisare che non c’è la necessità di fare “allarmismo”, ma che le istituzioni locali temano il diffondersi del virus è più che evidente. “Il presidente della Regione ha annunciato che sta cercando di avere a disposizione altri duecento posti letto di terapia intensiva – aggiunge il sindaco – la situazione è molto difficile. Se dopo il terremoto del nord Italia lo tsunami dovesse arrivare fino a noi, allora non so proprio come faremo. Mancano respiratori e ventilatori”.

I controlli in città sono stati rafforzati, anche su chi arriva. Greco, come diversi alleati hanno già sottolineato negli ultimi giorni, conferma di guardare anche ad Eni. “Che sia chiaro – conclude – ho già provveduto a far arrivare il nostro grido d’aiuto ad Eni”. I prossimi giorni potrebbero essere decisivi per capire se anche in città il contagio inizierà a causare gravi conseguenze.

5 Commenti

  1. La coerenza regna sovrana.In tanti odiano le forze dell’ordine ma quando hanno bisogno il ditino va subito sull’112.

  2. Caro sindaco fa bene ad essere preoccupato, perché questa città se ne sta fregando del pericolo che in questo momento stiamo correndo. Ancora oggi ci sono troppe macchine che circolano liberamente dove all’interno ci sono anche più di 2 persone, in giro troppa gente a piedi senza motivo ma soprattutto senza precauzioni.
    Mi chiedo dove stanno tutti sti controlli? Se in città si vuole evitare questa epidemia ci vuole il pugno duro e sanzioni severe.
    Scusate ma è uno sfogo di un cittadino schifato dalla superficialità di certa gente che non ha rispetto

  3. Se dovesse scoppiare un contagio voglio proprio vedere come dovremmo fare,visto che gli aiuti sono solo destinati alle zone del nord,dopo che qui in Sicilia sono scesi cani e porci scappando dal contagio e li avete fatti entrare invece di chiudere tutto…loro almeno hanno lo Spallanzani, il Gemelli noi qui a Gela a chi ci dobbiamo affidare al Vittorio Emanuele??? Abbiamo voglia di morire

  4. Sono d’accordo con Lino, i gelesi non meritano l’aiuto di ENI, ne tanto meno lei è la persona adatta per chiederglielo visto che ha sempre puntato il dito in tale direzione. Chieda piuttosto aiuto a: Amici della terra e a Di Blasi, suoi amici di (s)ventura. Dove sono i suoi vigili urbani? Perchè non li sguinzaglia per le vie della città e gli ordina di non fare sconti a nessuno, pretendendo di applicare le sanzioni previste dal decreto. Non si limiti a parlare dai giornali, faccia rispettare le norme. Gela è una città che delle regole se ne è sempre altamente fregata e non sarà lei, improvvisato paladino, a fargli cambiare idea, nemmeno davanti ad una emergenza di queste dimensioni. Parlano i fatti. Buon lavoro sindaco

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