Sono rimasti senza identità, il caso di tre cadaveri ancora anonimi dopo anni

 
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Gela. A distanza di diversi anni, sono rimasti senza alcuna identità e, per questa ragione, vengono indicati nell’elenco ufficiale rilasciato dai funzionari dell’ufficio del commissario straordinario del governo per le persone scomparse.

Si tratta di tre cadaveri rinvenuti in città. Non sono stati identificati, infatti, i corpi di almeno due cittadini di probabile nazionalità romena. Il primo sarebbe quello di una donna trentenne morta all’ospedale Vittorio Emanuele nel novembre di sei anni fa. Stando ai sanitari, avrebbe ingerito metanolo che ne causò il decesso. Il secondo corpo, invece, venne ritrovato, nel settembre dell’anno successivo, in un’area rurale.
Si tratterebbe di un venticinquenne, anche in questo caso di probabile nazionalità romena, individuato all’interno di una vasca artificiale per la raccolta dell’acqua piovana. Morì per annegamento nell’ottobre del 2009. Stesse cause che avrebbero prodotto il decesso di un egiziano trentenne ripescato in mare. Avrebbe perso la vita, forse, su uno dei barconi utilizzati per tentare la sorte e arrivare, dalle coste africane, su quelle italiane. Nessuno ne ha mai denunciato la scomparsa e, quindi, i loro cadaveri rimangono senza un nome. 

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