Sospesi dalla Smim, gli operai vanno in prefettura e ottengono una proroga

 
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Gela. Non hanno neanche atteso l’eventuale convocazione ufficiale. Una quarantina di operai dell’azienda Smim, questa mattina, si sono recati davanti l’ingresso della prefettura di Caltanissetta per chiedere un immediato incontro con il prefetto Carmine Valente.

Dopo la scadenza della cassa integrazione in deroga, i vertici aziendali hanno deciso di sospenderli, in attesa di capire se Sicilsaldo e Ergo Meccanica, aziende vincitrici del contratto di manutenzione quadro nella fabbrica Eni proprio al posto di Smim, possano assorbire i lavoratori come indicato da un accordo prefettizio dello scorso maggio. Davanti all’azione diretta, il prefetto ha dato il proprio via libera all’incontro insieme ai sindacalisti di Fiom, Fim, Uilm e Ugl.
In sostanza, i lavoratori potranno contare su altri tre mesi di cassa integrazione in deroga. Sono stati proprio i funzionari della prefettura nissena a contattare quelli dell’Inps che, a loro volta, non hanno posto ostacoli alla proroga. Il sì sarebbe giunto anche dai vertici di Smim. Adesso, però, il nodo si chiama assunzioni. In base ad un’intesa, risalente allo scorso maggio, almeno novanta operai tra Smim e ex Tucam sarebbero dovuti transitare nell’organigramma di Sicilsaldo e Ergo Meccanica. Fino ad oggi, però, i passaggi si contano sulle dita di una mano. Senza la certezza delle nuove commesse i manager delle due società non ritengono auspicabile alcun passaggio. Non è da escludere che all’incontro fissato per martedì tra i tavoli di Confindustria Centro Sicilia, possa essere raggiunto un primo accordo proprio sul trasferimento dei lavoratori tra le fila di Sicilsaldo e Ergo Meccanica. In quel caso, la proroga della cassa integrazione verrebbe bloccata.

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