Sospetti sui lavori per il parcheggio Caposoprano, presunte fatture false: sentiti tecnici comunali

 
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Gela. I lavori per la costruzione del parcheggio Caposoprano, che ad anni di distanza risulta quasi del tutto fuori uso, sarebbero serviti anche per l’emissione di fatture false. E’ l’ipotesi portata avanti dai pm della procura e che ha condotto a processo gli imprenditori, titolari delle aziende impegnate in quei cantieri. Non solo false fatturazioni, ma anche presunti prezzi gonfiati. A processo sono finiti Marco Gentile, Danilo La Placa e Claudio Cannilla. Il primo, secondo le contestazioni, avrebbe fatto da canale principale per presunte operazioni inesistenti. Gli altri due imputati, all’epoca referenti delle aziende Tecnis e Cocann, avrebbero approfittato della sua interposizione, ottenendo possibili sovrafatturazioni. Ad anni di distanza da quei lavori, la prescrizione ha già coperto almeno due capi di imputazione. In aula, però, sono stati sentiti i tecnici del Comune che si occuparono di coordinare i lavori e di collaudarli. Rispondendo alle domande delle difese, hanno spiegato che nel cantiere erano presenti il corpo elettrogeno e il gruppo di pressurizzazione.

Secondo i legali degli imputati, potrebbero essere elementi utili a smentire l’accusa legata a presunte operazioni inesistenti, dato che il materiale, allora commissionato a Gentile, sarebbe stato presente in cantiere. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giacomo Ventura, Rocco La Placa, Maria Elena Ventura e Michele Aliotta.

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