Sospetti sul polo “Agroverde”, assessore Pierobon presentò esposto: presunto verbale alterato

 
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L'inaugurazione del progetto mai completato

Palermo. Per tentare di non far “morire” il maxi progetto “Ciliegino” di Agroverde qualcuno avrebbe forzato la mano. Un esposto sarebbe stato presentato direttamente dall’assessore regionale Alberto Pierobon. Fatti che emergono dai verbali sull’inchiesta che ha coinvolto Paola Arata e Vito Nicastri. L’esponente della giunta Musumeci fece riferimento anche ad un episodio legato all’investimento, che avrebbe dovuto far sorgere un maxi impianto agro-fotovoltaico, tra le contrade Cappellania, Tenuta Bruca e Sant’Antonio. Particolari riportati da Livesicilia.it. Nei verbali dei pm della procura di Palermo si farebbe riferimento ad una riunione indetta da Pierobon nel settembre di due anni fa. Allo stesso tavolo, l’assessore, i responsabili di Agroverde, il dirigente Salvatore D’Urso e funzionari del gabinetto di Pierobon. Il compito di verbalizzare l’avrebbe avuto l’ex responsabile del servizio III autorizzazioni e concessioni, Alberto Tinnirello (attualmente a processo per le presunte tangenti che riguardano la vicenda di Arata e Nicastri). Secondo la versione resa dall’assessore, il verbale finale avrebbe riportato un suo parere favorevole, che in realtà non sarebbe mai stato espresso. “Notai che mi era stato attribuito un giudizio positivo sul progetto in esame – riporta Livesicilia.it rifacendosi a quanto raccontato da Pierobon – e sulla sua realizzazione, mentre in realtà io avevo fatto solo esprimere i tecnici del mio assessorato e null’altro”.

Nonostante la richiesta di correzione, il verbale non sarebbe mai stato modificato e anzi sarebbe stato trasmesso. Per questa ragione, Pierobon decise di presentare un esposto. L’inchiesta dei pm palermitani sarebbe in corso, soprattutto per capire cosa ci fosse dietro al presunto verbale alterato.

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