“Sostenibilità e produzione con riuso delle acque depurate”, Fava: “Si attui legge regionale”

 
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Il dirigente Pd Giuseppe Fava

Gela. La rete idrica e quella fognaria a Manfria e nelle aree limitrofe, il potenziamento del depuratore di Macchitella e del consortile ma soprattutto un sistema efficiente di riutilizzo delle acque affinate. Sono tutti tasselli di un ciclo virtuoso della depurazione, “per proiettare la città in una diversa era, nel pieno rispetto ambientale e con risorse che possono garantire lo sviluppo vero dell’agricoltura e non solo”. Secondo il dirigente locale del Pd Giuseppe Fava i passi che si stanno concretizzando in questo periodo vanno nella direzione giusta ma c’è bisogno che la politica non molli la presa. “Se è necessario si potrebbe attivare da subito un tavolo permanente con la Regione”, precisa Fava che in questi anni, insieme all’ormai ex parlamentare regionale Giuseppe Arancio, ha seguito queste procedure. “Si deve arrivare a non scaricare più acqua a mare – spiega Fava – ha ragione il direttore della Riserva Biviere Emilio Giudice. Sono d’accordo con lui. Gli investimenti sono stati fatti e si deve passare alla fase di piena attuazione. La legge regionale che abbiamo voluto è stata approvata lo scorso aprile ma c’è bisogno dei decreti attuativi. Con un sistema efficiente di riutilizzo delle acque depurate si potrebbe dare sostegno ad un bacino importante come il lago Biviere ma anche assicurare forniture al settore agricolo in crisi. E’ un ciclo sostenibile che ad esempio potrebbe consentire un riuso delle acque depurate anche per un vero parco a Montelungo o per riattivare il sistema che alimentava le aree verdi di Macchitella. Penso che la politica non possa perdere quest’occasione”. Fava ha avuto ulteriori dati dai tecnici di Caltaqua. “I lavori per il potenziamento del depuratore di Macchitella partiranno a breve mentre per la rete idrica a Manfria sono in programma da gennaio – aggiunge – in sede di conferenza di servizi in Regione è stato suggerito di collettare non solo Manfria ma anche aree limitrofe come Roccazzelle e Femmina Morta. A queste zone del territorio cittadino bisogna dare dignità. Siamo quasi nel 2023 e non è pensabile che ci siano aree urbanizzate prive di un sistema fognario, ora autorizzato per Manfria in attesa di individuare il finanziamento”.

Per Fava, ogni procedura va seguita passo dopo passo e senza primogeniture. “Devo dire che insieme all’onorevole Arancio ci siamo impegnati affinché non si perdessero queste opportunità – dice ancora – però, non dobbiamo ridurci ad una contesa politica. Tutti dobbiamo collaborare, anche perché non raggiungere precisi standard nel ciclo della depurazione significa andare incontro a gravi procedure di infrazione comunitaria. Se la città vuole cambiare passo deve muoversi solo nella direzione della sostenibilità ambientale. Il fatto che manchino dighe efficienti è un altro campanello d’allarme e il riuso delle acque depurate deve essere una priorità”.

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