“Spaccata” a gioielleria in centro, indagato al riesame: ha chiesto revoca domiciliari

 
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La "spaccata" venne ripresa dai sistemi di videosorveglianza dell'attività commerciale

Gela. Attraverso la difesa, ha chiesto una misura meno restrittiva degli arresti domiciliari, ai quali è attualmente sottoposto. Il ventunenne Angelo Lombardo si è rivolto ai giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta. E’ accusato di aver fatto parte del terzetto della “spaccata” che negli scorsi mesi presi di mira la gioielleria “Rachele”, nel cuore del centro storico. Il bottino finale venne stimato in circa 77 mila euro. Il giovane, difeso dall’avvocato Giovanni Cannizzaro, nel corso dell’interrogatorio successivo all’esecuzione della misura cautelare da parte degli agenti di polizia del commissariato, pur optando per la facoltà di non rispondere, ha comunque ammesso di aver partecipato al furto. Insieme a lui, c’erano Michael Smecca e Carmelo Martines, che si sono autoaccusati. I giudici del riesame si pronunceranno sulle richieste della difesa entro i prossimi giorni. Secondo il legale che lo assiste, considerando anche le scelte dell’indagato, mancherebbero i presupposti per confermare i domiciliari.

Le indagini avviate da pm della procura e dai poliziotti del commissariato hanno permesso di individuare anche i presunti ricettatori della refurtiva. Nell’inchiesta, sono coinvolti anche uno dei titolari dell’attività commerciale e un parente, accusati invece di favoreggiamento. Avrebbero pagato per ottenere la restituzione di una parte della refurtiva.

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