Spari a Sant’Ippolito, accuse tentato omicidio a giovane: in appello pg per condanna

 
0

Gela. Per i magistrati, come già spiegato nel corso del giudizio di primo grado, avrebbe voluto uccidere il vicino di casa, che qualche tempo prima si sarebbe reso responsabile di un’aggressione ai suoi danni. Per il ventiduenne Grazio Pizzardi, la procura generale, in appello, ha sostenuto la richiesta di condanna. Il collegio penale del tribunale di Gela, lo scorso aprile, al termine del giudizio abbreviato, gli ha imposto nove anni di reclusione. Pizzardi, poi individuato e fermato dai carabinieri, avrebbe sparato usando una pistola giocattolo, modificata. Il rivale venne colpito, di striscio, ad un braccio, ma riuscì a fuggire, tra le strade del quartiere Sant’Ippolito. L’arma si sarebbe inceppata. E’ stato il difensore del giovane imputato, l’avvocato Carmelo Tuccio, a proporre ricorso in appello. Durante l’istruttoria di primo grado, ha sostenuto anche l’ipotesi della riqualificazione del reato, da tentato omicidio a lesioni, ritenendo che Pizzardi si sia solo difeso dalla presunta violenza del vicino di casa. Il giovane ferito è parte civile, rappresentato dall’avvocato Giuseppe Fiorenza. Il collegio penale del tribunale gelese gli ha riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni.

Davanti ai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta, la difesa ha valutato anche l’opzione del concordato. Il giovane accusato di tentato omicidio, attraverso l’esito di una perizia specialistica, è stato riconosciuto capace di intendere e di volere al momento del fatto. La decisione dei giudici nisseni sarà resa nota domani.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here