Spari a Spinasanta, due pastori condannati: la rivalità per l’occupazione dei terreni

 
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Gela. Si affrontarono, armi in pugno, lo scorso marzo tra i campi di contrada Spinasanta. Gli spari a Spinasanta. Adesso, sono arrivate le condanne per due pastori. Il giudice Lirio Conti, infatti, ha accolto la richiesta di patteggiamento formulata dalla difesa di Orazio Di Pietro. Per lui, è stata decisa la condanna ad un anno e nove mesi di reclusione. Difeso dall’avvocato Francesco Enia, ha sempre sostenuto di essere stato preso di mira dall’altro imputato, l’anziano allevatore Luciano Russotto. Dopo gli spari, sul posto arrivarono gli agenti di polizia che sequestrarono le armi. Oltre alle minacce, venivano contestati reati legati proprio al porto abusivo di munizioni e armi. Nel procedimento parallelo, condanna anche per lo stesso Luciano Russotto. Il giudice ha emesso un verdetto di un anno e cinque mesi di reclusione. Il pubblico ministero Gesualda Perspicace aveva formulato la richiesta di una condanna più lieve, ad otto mesi. Difeso dall’avvocato Carlo Morselli, che ha contestato la ricostruzione giuridica delle accuse mosse all’anziano allevatore, Russotto, prima del verdetto, ha dichiarato di aver sparato in area solo perché stanco dei continui affronti del trentaseienne Di Pietro, ritenuto responsabile di occupare terreni per far pascolare il proprio bestiame. A sua volta, proprio Orazio Di Pietro si è costituito parte civile con l’avvocato Francesco Enia e il giudice gli ha riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni, da definire però in sede civile.  

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