Spari nell’area “Gb oil”, chiesti dieci anni per Di Giacomo: condanne per licatesi

 
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Paolo Quinto Di Giacomo sparò ai licatesi

Gela. Dieci anni di reclusione per gli spari nell’area di servizio “Gb oil”, quando rimasero feriti i licatesi Michele Cavaleri e Salvatore Cavaleri, oltre ad un carabiniere e ad un operatore del 118. E’ questa la richiesta che il pm Mario Calabrese ha formulato, davanti al gup Roberto Riggio, per la posizione di Paolo Quinto Di Giacomo. La sua azione venne ripresa dai sistemi di videosorveglianza dell’attività commerciale, a ridosso di Macchitella. Sparò perché i due licatesi avevano offeso la sorella e altri amici presenti, generando una rissa, che poco prima era scoppiata all’interno del locale. I colpi non furono mortali e i licatesi vennero feriti, senza altre conseguenze. Di Giacomo sparò con una pistola che aveva la matricola abrasa. Per il pubblico ministero, l’imputato voleva uccidere e non ci sono dubbi sulla ricostruzione dell’intera dinamica dei fatti. Di Giacomo arrivò nell’area di servizio dopo la rissa. Aveva già la pistola e si avvicinò ai licatesi, mentre erano già presenti i carabinieri e gli operatori del 118. Si scatenò il panico e lo stesso carabiniere, rimasto ferito, riuscì a bloccare il giovane, disarmandolo. Il militare si è costituito parte civile nel procedimento, assistito dal legale Francesco Enia. La difesa di Di Giacomo, che ha optato per il giudizio abbreviato, ha invece analizzato la dinamica, escludendo che ci fosse l’intenzione di uccidere. Il legale Davide Limoncello ha chiesto la riqualificazione del capo di imputazione.

Condanne sono state indicate anche per Michele Cavaleri (a due anni di detenzione) e per Salvatore Incorvaia (ad un anno e otto mesi). Rispondono di lesioni e resistenza (difesi dall’avvocato Giuseppe Vinciguerra). Tutti gli altri coinvolti, accusati di rissa, hanno ottenuto l’ammissione alla messa alla prova. Si tratta di Giuseppe Nisellino, Angelo Voddo, Alessandro Di Michele, Paolo Biundo, Stefania Mihaela Fanita, Salvatore Cavaleri ed Eliseo Di Giacomo. La decisione nei confronti di Di Giacomo e dei licatesi Cavaleri e Incorvaia dovrebbe arrivare a fine mese, quando il gup Riggio ha fissato la prossima udienza.

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