“Sprechiamo soldi pubblici!”, il sindaco lascia l’aula: tensione sui beni comunali

 
0

Gela. “Non si possono spendere i soldi dei cittadini per parlare delle foglie degli alberi che cadono in terra e, addirittura, chiedere un consiglio comunale monotematico”. Non ha nascosto tutta la sua contrarietà il sindaco Angelo Fasulo

a conclusione della seduta straordinaria convocata per discutere dei criteri d’assegnazione d’immobili comunali e contributi garantiti alle associazioni. Il primo cittadino, in polemica con l’andazzo del dibattito, ha anticipatamente lasciato l’aula.
Tutto è sorto dal vivace scambio di battute avuto con il consigliere di Scelta Civica Salvatore Gallo. “Chi deve controllare che le convenzioni concluse con i privati che ottengono la gestione di strutture o immobili comunali vengano rispettate? – ha chiesto il consigliere proprio rivolgendosi al primo cittadino – perché il gestore del chiosco all’interno della villetta di Macchitella non cura, come da convenzione, il prato dell’area? Perché gli alberi presenti stanno tutti morendo, tanto da perdere foglie e rami?”. Immediata la risposta di Fasulo. “Secondo lei – ha replicato a Gallo – dovrei controllarli io gli alberi o i giardini?”. In pochi istanti, il sindaco ha scelto di lasciare l’aula. Un’uscita anticipata che ha generato la reazione dell’esponente di Articolo 4 Giuseppe Di Dio. “Proporrò un emendamento – ha detto ironicamente – per chiedere che, prima di ogni seduta del civico consesso, il sindaco oppure il presidente del consiglio Giuseppe Fava ci indichino in anticipo ciò che si può dire e quello, invece, che bisogna evitare di pronunciare. La verità, invece, è un’altra. Quest’amministrazione ha mantenuto la brutta abitudine di concedere contributi in maniera discrezionale. Vorrei capire, ad esempio, perché alcuni immobili sono stati inseriti nel piano delle alienazioni e altri no. Perché, ancora, un semplice cittadino deve pagare per utilizzare Palazzo Ducale oppure l’ex chiesa di San Biagio e, invece, altre strutture non sono sottoposte ad alcun vincolo? Forse, per fare un piacere agli amici di turno?”.
Una linea sostenuta dal suo compagno di partito Terenziano Di Stefano. “L’amministrazione – ha attaccato – concede strutture pubbliche ad associazioni e a privati che vanno a gravare pesantemente sui conti dell’ente. Non esiste un vero regolamento. Le casse comunali incassano pochissimo ma, allo stesso tempo, perdono circa un milione di euro all’anno solo per pagare le bollette dell’energia elettrica relative agli immobili dati in gestione. Intanto, non si sa più nulla delle aree che dovevano essere assegnate ai vincitori del bando per i chioschi in città. Non parliamo, poi, del bando per la valorizzazione di alcuni importanti beni comunali. Per i dirigenti, è chiuso da tempo. L’amministrazione, invece, ha dato la possibilità ad alcuni eletti di presentare offerte anche negli ultimi mesi. Evidentemente, ci sono richieste di serie B ed altre di serie A”. La seduta, chiesta come primo firmatario dal consigliere democratico Enrico Vella, è stata aperta proprio dall’ex capogrupo Pd. L’esponente del partito del sindaco non ha perso l’occasione per criticare una parte della maggioranza. “I problemi di coesione – ha detto – derivano dal fatto che il sindaco ha consentito l’ingresso in maggioranza di elementi guasti che, di certo, non lavorano per il bene della città. Gli esponenti di alcune associazioni, anche molto autorevoli, hanno sollevato il dubbio che gli immobili e i contributi vengano concessi più per ottenere consensi elettorali che per rivalutare il patrimonio pubblico. Ovviamente, nessuno ha mai effettuato un vero e proprio censimento”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here