“Stella cadente”, domani la decisione di appello: in primo grado sedici condanne

 
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Gela. La decisione dei giudici della Corte d’appello di Caltanissetta è prevista per domani. Questa mattina, infatti, si sono conclusi gli interventi dei legali di difesa, che rappresentano gli imputati nel procedimento scaturito dall’inchiesta antimafia “Stella cadente”. L’avvocato Francesco Enia, difensore anche di Bruno Di Giacomo (considerato il nuovo reggente degli stiddari e già condannato in primo grado a ventidue anni e un mese), ha esposto le sue conclusioni anche per gli altri assistiti. Per la procura generale, tutte le condanne di primo grado vanno confermate.

Il gup del tribunale di Caltanissetta, in abbreviato, dispose la condanna a quattordici anni di detenzione per Alessandro Scilio; a tredici anni e otto mesi di detenzione per Gaetano Marino, che però non è stato riconosciuto promotore del gruppo attivo nel traffico di droga; a dodici anni e due mesi di detenzione per Emanuele Lauretta; a nove anni e sei mesi per Giuseppe Alessandro Antonuccio; a nove anni e due mesi ciascuno per Andrea Romano, Filippo Scerra e Gianluca Parisi; a sei anni e sei mesi di detenzione per Giuseppe Giaquinta e cinque anni e undici mesi a Giuseppe Antonuccio, Rosario Marchese e Gaetano Simone; a quattro anni e cinque mesi per Nicola Palena; a quattro anni al collaboratore di giustizia Giovanni Canotto, che con le sue dichiarazioni ha fornito elementi alle indagini; a due anni e otto mesi a Calogero Infurna, assolto solo dal capo relativo al possesso di un’arma; a due anni e quattro mesi per Luigi D’Antoni. Secondo la procura generale, la decisione è da confermare. Tutti i difensori hanno nuovamente esposto conclusioni che escludono l’appartenenza degli imputati alla stidda, che avrebbe imposto le proprie condizioni e imprese di fiducia. In primo grado, il gup ha riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni in favore del Comune (con l’avvocato Ornella Crapanzano), della Cgil (con il legale Rosario Giordano), della Federazione antiracket (con l’avvocato Mario Ceraolo), di tre esercenti che sarebbero finiti nel mirino degli stiddari (rappresentati dall’avvocato Valentina Lo Porto), dell’ambulante Saverio Scilio (con l’avvocato Alessandra Campailla) e ancora di Rocco Di Giacomo, a sua volta a processo nel giudizio ordinario e difeso dal legale Antonio Gagliano. Gli imputati sono rappresentati dai legali Flavio Sinatra, Davide Limoncello, Giovanna Cassarà, Cristina Alfieri, Laura Caci, Rocco Guarnaccia, Giovanna Zappulla, Ivan Bellanti, Roberta Castorina, Gianmarco Cammalleri e Rocco Di Dio.

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