Stop impianto Forsu, Catania (Filctem): “Regione preferisce i termovalorizzatori”

 
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L'impianto è stato attivato nel sito di contrada Piana del Signore

Gela. Non proseguirà il progetto della produzione di bio-olio dal trattamento dei rifiuti solidi urbani. Si chiude a fine mese e i vertici di Eni Rewind l’hanno confermato alle organizzazioni sindacali. Il progetto, in via sperimentale, era partito quattro anni fa e nel 2020 la Regione aveva autorizzato interventi per un eventuale passaggio da un sistema sperimentale ad uno per una produzione su scala maggiore. L’impianto waste to fuel era stato avviato per trattare fino a settecento chili al giorno di rifiuti soldi urbani, forniti in prevalenza dalla Srr di Ragusa. Partì con l’obiettivo di acquisire dati e informazioni ulteriori, per lo sviluppo successivo di altri impianti dello stesso tipo. “Per l’azienda – spiega il segretario provinciale della Filctem-Cgil Gaetano Catania – non ci sono le condizioni per proseguire. L’attività chiude a fine mese. Sono state fatte delle valutazioni. Come sindacati, siamo contrari e ci saranno altri incontri”. Il sindacalista, però, fa notare che la decisione dei manager della multinazionale è legata anche a scelte della Regione, che appunto due anni fa aveva autorizzato modifiche all’impianto per una possibile produzione su scala più ampia.

“L’azienda ha effettuato delle valutazioni – dice Catania – purtroppo, la Regione preferisce puntare sui termovalorizzatori e non su un ciclo che trasforma i rifiuti in bio-olio per la produzione. Questo tipo di linea del governo regionale ha convinto l’azienda a non proseguire. Come organizzazione sindacale, avevamo già sottolineato che le scelte regionali avrebbero potuto determinare delle evidenti contraddizioni. Si aumenta la pressione su Timpazzo, con un aumento dei quantitativi di rifiuti che arrivano da altre zone siciliane. Si punta sui termovalorizzatori. Non c’è, invece, la volontà di sostenere un sistema come quello avviato per il Forsu da Eni”. La segreteria della Filctem e quelle di Femca e Uiltec avevano già chiesto un confronto, nel tentativo di scongiurare la conclusione del progetto sul Forsu, che allo stato non proseguirà nel sito locale.

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