Strage Desusino, Centorbi ancora pericoloso? Dopo dieci anni ritorna dal giudice

 
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Centorbi uccise padre, madre e figlio

Gela. A dieci anni dalla strage di Desusino, costata la vita all’intera famiglia Militano, padre, madre e il piccolo figlio, sarà il giudice di sorveglianza di Catania a pronunciarsi sulla posizione del killer, il quarantanovenne Giuseppe Centorbi. Venne dichiarato del tutto incapace di intendere e di volere e per lui, in sede processuale, arrivò l’assoluzione, come chiesto, sulla scorta delle perizie, dal difensore, l’avvocato Salvo Macrì. Era il giugno del 2011, quando Centorbi fece irruzione nel podere dei Militano. Sparò, uccidendo Filippo Militano, 52 anni, la moglie, Giuseppa Carlino, 45, e il loro figlio Salvatore di 13 anni. Il giudice catanese, adesso, dovrà valutare se il bracciante sia ancora socialmente pericoloso. Nonostante l’assoluzione, infatti, venne disposto il ricovero in una struttura specializzata, proprio in relazione alle turbe psichiche che lo portarono a quella strage. Gli investigatori la motivarono per dissapori personali che l’omicida pare nutrisse nei confronti dei Militano.

L’azione fu cruenta e non lasciò scampo neppure al figlio della coppia. In questi dieci anni, anche secondo la valutazione del legale di difesa, pare che il bracciante abbia preso consapevolezza di quanto fatto e sia profondamente pentito. Sarà il giudice etneo a valutare se Centorbi potrà eventualmente usufruire di una diversa condizione, anche senza restrizioni personali.

1 commento

  1. Dopo aver distrutto una famiglia volete lasciarlo libero ? Spero che il giudice faccia il suo dovere . Solo una cosa ( carcere a vita ) senza se e senza ma !!!!

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