“Su crisi finanziaria intervenga governo nazionale”, Pepe: “Di Dio? Farebbe bene a tacere”

 
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Mancuso e Pepe

Gela. Il punto di vista dei partiti locali inizia a cambiare, almeno rispetto alla grave crisi finanziaria che sta attraversando le sorti del municipio. Si guarda con sempre minore interesse a Palermo, dove l’Ars può eventualmente intervenire con il solo emendamento “sblocca royalties”, mentre è sempre più forte l’invocazione al governo nazionale. Anche il sindaco Lucio Greco, in giornata, si è detto favorevole alla disamina del sindaco di Benevento Clemente Mastella, che ha chiesto interventi forti del governo per i tanti Comuni, soprattutto del sud Italia, in gravissima difficoltà. Ora, anche il coordinatore cittadino di Forza Italia si sbilancia. “La politica è concertazione, mi rivolgo a tutti i parlamentari di questa provincia, sia regionali che nazionali. La possibile soluzione della vicenda del dissesto economico del Comune non deve avere né primogeniture né colori politici. Il Comune di Catania nel 2018 si è trovato con un debito da oltre un miliardo di euro e la commissione bilancio alla Camera ha predisposto un emendamento da cinquecentomila euro oltre a centomila euro per ogni anno successivo destinati alle città metropolitane siciliane. Anche a Roma e a diversi Comuni della provincia di Campobasso sono stati assegnati finanziamenti per riequilibrare i bilanci”. Pepe richiama anche il caso del polo industriale siracusano, che ha appena ottenuto un provvedimento ministeriale che assicura il mantenimento del sistema di smaltimento dei reflui nella vicenda del depuratore Ias. “Il governo Meloni è intervenuto con un Dpcm per consentire lo smaltimento dei reflui industriali dei siti di Siracusa e Priolo, evitando conseguenze dopo il sequestro disposto dalla magistratura. Noi a Gela abbiamo avuto uno dei più importanti petrolchimici d’Europa, abbiamo pagato sia in termini ambientali che sanitari – dice ancora – a mio avviso lo stato dovrebbe intervenire perlomeno trattandoci alla pari degli altri. Non siamo figli di un Dio minore. Attiviamoci tutti con i nostri rappresentanti politici”. L’esponente forzista non trascura neanche le frecciate politiche che diverse anime dei pro-Greco hanno indirizzato al parlamentare regionale Michele Mancuso. Pepe si rivolge soprattutto all’ex FI Luigi Di Dio.

“Il consigliere Di Dio farebbe bene a stare zitto. Se il partito di cui faceva parte, cioè Forza Italia, gli avesse garantito l’assessorato per Francesca Caruso, infischiandosene del primo dei non eletti che fu l’avvocato Angelo Cafà, sarebbe ancora con noi. Questo tipo di comportamento in politica non porta a costruire progetti solidi. L’onorevole Mancuso – spiega inoltre Pepe – a mio avviso dà informazioni veramente sensate rispetto a tutti gli altri. Di Dio invece cosa fa? Continua a litigare”. Il coordinatore azzurro taglia corto anche sull’attuale corso della giunta del sindaco Greco. “Inutile dilungarsi in altre disamine – conclude Pepe – l’azione della giunta si commenta da sola. Parlano i fatti”.

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