“Su porto Regione lumaca”, mancano ancora atti ad Ispra: Lorefice scrive al prefetto

 
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Gela. Il “copione”, ormai piuttosto scontato, va avanti da mesi. Il bando di gara per i lavori al porto rifugio era addirittura atteso a marzo, prima del lockdown. Da quel momento, la procedura si è bloccata. Il senatore grillino Pietro Lorefice, più volte, ha segnalato che il dipartimento regionale della protezione civile non ha ancora completato del tutto le procedure per la trasmissione delle integrazioni richieste da Ispra. Così, passano i mesi, per un sito portuale insabbiato da anni e praticamente fuori uso. Lorefice ha scritto al prefetto di Caltanissetta Cosima Di Stani, chiedendo un tavolo urgente. “Con grande rammarico, mi sono visto costretto ad informare nuovamente il prefetto di Caltanissetta del grave stato di abbandono in cui versa il porto rifugio, che insieme all’intera città resta ostaggio di una Regione lumaca – dice – tutto ciò è inaccettabile. La mancata operatività del porto rifugio, oltre a causare un grave danno per i pescatori locali, gli operatori marittimi e i diportisti, ha costretto lo spostamento a Licata delle unità antinquinamento e di soccorso deputate alla vigilanza e sicurezza del pontile di raffineria e delle piattaforme di estrazione petrolifera Gela 1, Perla e Prezioso, aumentando in tal modo i tempi di percorrenza, con le conseguenze che si possono immaginare in caso di interventi di emergenza. Anche la motovedetta della Capitaneria di porto è stata trasferita a Licata”.

L’intera filiera della pesca, ma anche le attività dei diportisti, sono letteralmente paralizzate, senza un porto fruibile, nonostante ci siano i fondi, previsti da un accordo con Eni.

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