“Sviluppo Democratico” sfiducia Robilatte, “cuce affidamento rifiuti fuori da gara?”

 
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Rifiuti abbandonati a Santa Lucia

Gela. “Non serve trasformare la Ghelas in un contenitore di incarichi e il servizio rifiuti non può essere cucito in maniera sartoriale dall’assessore al ramo per un affidamento negoziato fuori dal percorso della gara pluriennale”. Negli ultimi tempi, gli ex esponenti della giunta Messinese stanno mettendo in discussione la linea amministrativa assunta dalla giunta Greco. Lo hanno fatto i vertici di “Unità siciliana” e adesso è il direttivo di “Sviluppo Democratico”, che annovera all’interno l’ex vicesindaco Simone Siciliano, a farsi sentire. Le contestazioni sono pesanti e toccano alcuni gangli strategici del modello Greco. “La città, dopo un anno di commissariamento e uno di nuova amministrazione, si trova in un perenne stato di degrado, con servizi come la cura del verde, il diserbo, lo spazzamento, il lavaggio di strade, vie e pubbliche piazze, nonché il posizionamento delle isole ecologiche e la pulizia del litorale – dicono dal direttivo – che non vengono espletati, nonostante l’aumento della tassa sui rifiuti nel 2019 e ancora nel 2020, con acconti richiesti dal Comune che per una famiglia di due persone sfiorano oltre 300 euro, in attesa del saldo di dicembre. Il tutto con l’aggravante che in questo periodo di emergenza la città, svuotata della sua popolazione, poteva essere facilmente ripulita e riammodernata”. “Sviluppo Democratico”, numeri alla mano, indica chiari squilibri nella gestione di Ghelas, che Greco ha affidato all’imprenditore Francesco Trainito. “Il costo per i servizi resi dalla Ghelas per il 2020 risulta raddoppiato, da poco più di 3 milioni all’anno a 2 milioni per soli sei mesi, interamente spesi senza che si veda alcun significativo risultato. Che fine hanno fatto queste risorse? – continuano gli esponenti del movimento – il 62 per cento del canone che il Comune paga alla società viene speso per costi amministrativi e solo il 38 per cento per l’operatività del servizio reso alla cittadinanza, e di questo solo il 20 per cento per la manutenzione del verde. Solo con un accurato controllo di gestione ci si può rendere conto che piuttosto che pensare a trasformare Ghelas in un contenitore di incarichi, facendogli gestire servizi che vanno oltre le capacità tecnico organizzative, come i parcheggi e l’illuminazione pubblica, occorrerebbe invece concentrarsi sui servizi essenziali per la cittadinanza”. Intorno ai rifiuti si giocano partite anche economicamente molto importanti e “Sviluppo Democratico” è scettico sull’operato dell’assessore Grazia Robilatte, in vista di una gara, già andata deserta per tre volte. “Nel 2019 il costo per il servizio di igiene pubblica è passato da 7 milioni a oltre 11 milioni di euro e stranamente invece di essere incrementato è stato ridotto in termini di giornate di raccolta dell’umido da quattro a tre per settimana. C’è stato l’azzeramento della distribuzione dei sacchetti per il conferimento della plastica e dell’umido, l’azzeramento del servizio di raccolta per le utenze commerciali in contrasto con quanto previsto dal capitolato speciale d’appalto. Perché? – aggiungono – la percentuale di raccolta differenziata, unico strumento ufficiale e scientificamente riconosciuto per misurare quantitativamente il servizio di igiene pubblica di ogni paese civilizzato, da oltre due anni non viene pubblicata sul sito del Comune, contravvenendo all’obbligo di trasparenza amministrativa, dopo che la Regione ha reso noto che il dato per Gela è sceso sotto il 20 per cento. Perché?”.

Gli ex Messinese vanno direttamente al punto e sollevano sospetti su eventuali interessi legati al prossimo affidamento del servizio. “Non verremo arrivare alla conclusione che l’interesse dell’assessore al ramo non sia quello di garantire un servizio ritagliato alle esigenze del territorio – dicono – ma un servizio cucito in maniera sartoriale per vestire un affidamento negoziato fuori dal percorso della gara pluriennale, lanciato nel lontano 2017 e smarrito oramai chissà dove. Come mai?”. Tutto questo mentre gli incendi delle aree incolte si fanno sempre più gravi ed insistenti. “Invitiamo il sindaco a verificare la linea politica di chi nella sua squadra di governo – concludono – non ha più alibi e deve garantire un servizio essenziale per la tutela della salute pubblica, diversamente da quello che mostrano le sue azioni, volte a portare indietro l’orologio del servizio di igiene pubblica, nonostante il Comune abbia le coperture per assicurare quanto dovuto alla cittadinanza. Fino a quando dovremo ancora attendere? Invitiamo il sindaco a porre le giuste domande per fare chiarezza sull’operato di chi, da lui delegato, sta amministrando la cosa pubblica senza evidenti miglioramenti per la collettività”. Il direttivo di “Sviluppo Democratico” ha già sfiduciato l’assessore dem Grazia Robilatte e le contestazioni toccano aspetti molto delicati della sua gestione amministrativa e politica del settore ambiente e rifiuti.

2 Commenti

  1. Munnizza senza controllo sia con la gestione Siciliano che con la gestione Fasulo e continua con la Robilatte.
    Per colpe di messinese , è chiaro che l’aumento apportato dal commissario……e adesso,? Cosa cerca siciliano aranci nterra?

  2. Che delusione! Dico questo a tal punto che in me è nata la convinzione: di provare ad indire un referendum in tutta la Sicilia, per non essere più governati da concittadini siciliani per il fatto; che si distinguono solo per incapacità. Oramai è storia che si ripete da oltre vent’anni. Proviamo a chiedere aiuto agli Emiliani Romagnoli o ai veneti. (Parola da un siciliano che più siciliano non si può, stufo fino all’inverosimile.)

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