“Svuotate” le casse di un’azienda milanese, nell’indagine faccendieri e imprenditori gelesi

 
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Milano. Imprenditori, faccendieri e professionisti, anche gelesi, sarebbero dietro ad un meccanismo che, negli scorsi anni, avrebbe portato a svuotare le casse dell’azienda Corimec, che aveva sede legale nella zona di Milano. Particolari emersi da una delle costole della maxi inchiesta antifrode fiscale ribattezzata “Cash Flow”. Davanti ai giudici del tribunale di Milano, sono finiti in quindici che, adesso, devono rispondere alle accuse in dibattimento, dopo il rinvio a giudizio disposto la scorsa estate. In aula, è stato sentito il curatore fallimentare della società, almeno sulla carta impegnata nel settore delle costruzioni edili. Gli investigatori arrivarono a ricostruire l’intera vicenda, seguendo le “tracce” contabili e fiscali dell’imprenditore Fabio Fasulo e di un suo presunto braccio destro, Giuseppe Deni.

I fondi dell’azienda. Anche loro sono a processo dai giudici milanesi. Per gli inquirenti, i soldi dell’azienda in difficoltà sarebbero transitati sui conti correnti personali di alcuni degli imputati. Ricostruzione respinta dai difensori che, in aula, cercheranno di sostenere la loro linea. Tra i legali che assistono gli imputati, ci sono gli avvocati Flavio Sinatra, Davide Limoncello, Ivan Bellanti e Giuseppe Smecca.

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