Tablet con video hard, caccia ai nomi: le dimissioni unico modo per chiedere scusa

 
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Gela. E’ adesso è caccia ai nomi. Chi ha portato il tablet durante la riunione di maggioranza invitando alcuni colleghi a visionare un video hard? Sicuramente non si tratta di consiglieri di minoranza, per cui vanno esclusi diversi componenti dell’assise civica.

Molti sanno ma non lo dicono apertamente, altri sorridono ed altri ancora sono incazzati perché si fa di tutta un’erba un fascio. Preoccupa e non poco il fatto che il presidente del Consiglio, Giuseppe Fava, non abbia preso posizione. Non ha aperto bocca, forse per pudore o forse per difendere alcuni compagni di partito (e non solo da quel che sappiamo). Se così non fosse ci piacerebbe essere smentiti.

Si prova a minimizzare ed invece è un fatto gravissimo, perché non siamo a scuola dove gli alunni con il telefonino riprendono la prof con il perizoma e lo caricano su youtube. Il bello è che questi consiglieri (non tutti per carità) provano ad essere credibili quando commentano le riunioni di maggioranza o gli interventi in aula. In un periodo in cui l’antipolitica rischia di travolgere i partiti questo episodio rischia di alimentare un sentimento maggiore di disprezzo verso chi dovrebbe rappresentarci. Soprattutto adesso, dove i problemi sono gravissimi (crisi raffineria, opere pubbliche bloccate, bilanci ingessati e giovani senza prospettive).

Se il consigliere comunale in questione era così desideroso di un “diversivo” avrebbe potuto scegliere luogo e momento diverso. Non si sarebbe scandalizzato nessuno. Questo aggrava però la teoria secondo cui forse è proprio questo il valore che alcuni danno al loro mandato. Ed allora forse l’atto di coraggio dovrebbe venire dal presidente del Consiglio o dagli altri consiglieri, che sanno e tacciono. Chiedano le dimissioni o con un atto di onestà lo facciano gli stessi autori della goliardata. I comunicati non bastano più. Serve una risposta alla città. Altrimenti nessuno dei 30 consiglieri potrà avere nell’immaginario collettivo alcuna credibilità. 

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