“Taglio darsena colpa di Falcone e Mancuso”, Federico: “Classe dirigente presa in giro”

 
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Per Federico il taglio della darsena è responsabilità di Falcone e Mancuso

Gela. “Le responsabilità politiche ci sono e hanno nomi e cognomi. Non sono polemiche sterili, ma un monito alla città. Il definanziamento dei 150 milioni di euro è dovuto solo ed esclusivamente alla Regione”. L’ex deputato all’Ars Pino Federico, tra i promotori di “Avanti Gela”, va dritto al punto. “Mi dispiace dirlo – spiega – il taglio dei fondi per la darsena commerciale è causa degli impegni non rispettati dall’assessore Marco Falcone e dalla deputazione, a cominciare da Michele Mancuso. Avevano detto pubblicamente che entro sei mesi il progetto sarebbe andato in gara. Sono passati tre anni e ora viene definanziato”. Federico chiama in causa due pezzi da novanta di Forza Italia, che con lui hanno anche condiviso una parte del percorso tra le fila dei berlusconiani. Fu proprio Mancuso a strappare il pass per l’Assemblea regionale a spese dell’ex presidente della Provincia. “Se parliamo dei 33 milioni di euro del “Patto per il Sud” che sono stati tagliati, è chiaro che ci sono stati ritardi nella progettazione da parte del Comune e dell’amministrazione – aggiunge – ma sul porto, è la Regione che ha deciso. Noi avevamo messo a disposizione circa 50 milioni di euro per accelerare l’iter. Mancava solo la valutazione di incidenza ambientale. Sostenere che i soldi definanziati saranno ancora disponibili è una stupidaggine amministrativa. I soldi sono stati spostati su altri capitoli. Basta con questa presa in giro”. I definanziamenti stanno facendo emergere non poche ruggini all’interno della maggioranza del sindaco Lucio Greco e anche alcuni fedelissimi iniziano ad essere scettici, poco convinti dell’approccio amministrativo dell’avvocato. “Abbiamo una classe dirigente che non ha potere contrattuale nei rapporti con la Regione – continua – vanno a Palermo per le foto e poi vengono presi in giro. Non c’è una visione complessiva. Perdere finanziamenti per 150 milioni di euro, in appena un anno, è gravissimo. Non si era mai verificato. Noi i soldi li mettevamo e non ce li facevamo togliere. Senza finanziamenti, senza il progetto del porto, con la raffineria che rallenta e senza avere certezze sui tempi del progetto “Argo-Cassiopea”, la città è in ginocchio”.

Per Federico ci sono colpe politiche, anche molto pesanti. “L’attuale maggioranza si è messa insieme solo per vincere le elezioni – conclude – ma ora, si tratta di amministrare. Che fine hanno fatto i venti milioni di euro per la spalla sud della diga Disueri? Il museo del mare a che punto è? Dove sono i dieci milioni per gli interventi lungo la Gela-Licata? Dobbiamo aspettare che vengano definanziati anche questi?”. Le decisioni assunte a Palermo stanno aprendo lo scontro totale in città, in attesa che Greco prenda una posizione precisa.

3 Commenti

  1. Federico off side, non sa cosa dice e pensare che per trent’anni ha preso in giro Gela e il territorio sud e trova il tempo di sparare fesserie.
    Io quand’ero onorevole ho fatto ( che cosa ? nulla);
    Io quand’ero presidente della provincia ho fatto( che cosa? Ha sistemato qualche parente);
    E oggi ? Si crede ancora di …..
    Prendere in giro i superstiti.

  2. chi ti rivoterebbe è solo un illuso come te.
    ma ancora per il c… ci vuoi prendere?
    vai a lavorare che fin’ora nemmeno lo sai che significa.

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