Taglio fondi Patto Sud, Arancio contro governo regionale: Di Paola, “soldi a feudo Musumeci”

 
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Gela. Il taglio di circa 33 milioni di euro, destinati alla città per il tramite dei progetti del Patto per il Sud, ha scatenato le reazioni politiche, soprattutto in direzione del governo Musumeci. “La rimodulazione delle risorse del Patto per il Sud che sottrae 48 milioni di euro alle Aree di crisi complesse di Gela e Termini Imerese è ingiustificabile – dice il deputato dem Giuseppe Arancio firmatari di un’interrogazione – ancora una volta a fare le spese di politiche insensate sono i territori maggiormente soggetti alla recessione economica ed alla perdita occupazionale”. Una revoca dei finanziamenti che mette in crisi un intero territorio, già fortemente segnato. “Non è chiaro come mai il governo regionale abbia scelto di non ascoltare le amministrazioni locali, all’indomani della revoca dei finanziamenti, rimodulando le somme a favore di altri progetti di sviluppo del territorio – dice il parlamentare regionale del Pd – e abbia invece optato invece per il dirottamento delle somme a favore di atre aree dell’isola. Di certo c’è che a pagare le conseguenze saranno ancora una volta territori per i quali sarebbe indispensabile una politica di rilancio basata sul sostegno finanziario agli investimenti per il rafforzamento e la riqualificazione del settore produttivo ed al rilancio dell’occupazione. Il presidente della Regione riveda i provvedimenti attuando una politica equa di sostegno alle aree più depresse della nostra Regione”.

Molto duri sono anche i deputati regionali del Movimento cinquestelle Nuccio Di Paola e Luigi Sunseri. “Il centrodestra ha scippato 48,3 milioni di euro a Gela e Termini Imerese, tra le zone più depresse della Sicilia – dicono – per indirizzare queste risorse sulla Sicilia orientale e su Catania, guarda caso il feudo del presidente della Regione. Un bel modo di rispettare tutti i siciliani”. Per i grillini, la decisione sarebbe tutt’altro che trasparente. “Una scelta per nulla trasparente – spiegano ancora – e che danneggia aree di crisi industriale complessa, in territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale e con impatto significativo sulla politica industriale nazionale. Come gruppo avevamo chiesto con una mozione che la Regione supportasse la progettazione degli interventi in questi territori, per velocizzare l’iter, ma la richiesta è stata ignorata. Musumeci non ha tenuto conto che per queste programmazioni è stato stabilito al 31 dicembre 2021 il termine per l’assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti e non ha avuto nemmeno l’accortezza di consultare le amministrazioni locali, per verificare la possibilità di confermare tali risorse su altri interventi necessari per quei territori e per gli oltre centomila cittadini interessati. Quali sono i criteri di questa riprogrammazione? Scippare ai poveri per dare a chi altri? Esercitare possibili vendette politiche trasversali? Non lo sappiamo, ma a pagarne il danno, purtroppo, sono sempre i siciliani, in questo caso alcuni siciliani che perdono ingiustamente milioni di euro. Quando la proposta arriverà in commissione Bilancio, la nostra opposizione sarà determinata e inflessibile”.

4 Commenti

  1. l’incapacità del sindaco Giusto che ha subito confermato i Dirigenti che non hanno provveduto ad informarlo , che nessun progetto o meglio ancora, nessuna figura istituzionale ha intrapreso rapporti con il governo siciliano.Che cosa faranno adesso, la deputazione gelese e l.On.le Mancuso deputato osannato con di oltre 2000 voti solo a Gela? da non dimenticare gli alleati del sindaco Giusto con in primis gli assessori segnalati da Mancuso, da Scavone e da Musumeci, come la mettiamo. Gela sedotta e abbandonata da una politica fallita.

  2. Vi siete svegliati Adesso con il morto a centro casa,ma dove siete stati , quasi quasi a chi l’ha visto i GELESI si stavano rivolgendo, e ora che fate? La solita presa in giro, andate a lavorare deputati gelesi non in grado di adempiere il proprio mandato, vergognatevi, dopo la chiusura dello stabilimento, adesso anche il disinteressamento per non aver vigilato sui finanziamenti di Gela .
    Presentate un documento di protesta a questo governo Musumeci e dite che Gela vuole lavori e sviluppo.

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