Taglio fondi Patto Sud, “Una Buona Idea”: “Arena non ha fatto il proprio dovere…è solo saccente”

 
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"Una Buona Idea" respinge le perplessità espresse da Arena

Gela. Il commissario Rosario Arena, come ha spiegato ieri alla nostra testata, non intende mettersi sulle spalle responsabilità che ritiene di non avere nella vicenda dei fondi del Patto per il Sud, adesso tagliati dalla Regione. “Se qualcuno vuole strumentalizzare questa vicenda per addossare responsabilità su di me, allora sbaglia di grosso – ha detto – ogni procedimento ha un rup e soprattutto un dirigente che deve coordinare tutte le attività. Mi sembra più che evidente. Dopo che gli ispettori regionali effettuarono le verifiche, ho dato precise indicazioni ai settori e ai responsabili dei procedimenti del Patto per il Sud. Cosa altro avrei dovuto fare? L’ispezione disposta dalla Regione non fu certamente casuale”. Il colonnello ha fatto intendere che si sarebbe atteso molto di più dal sindaco Lucio Greco e dalla sua amministrazione comunale. Parole che generano la reazione di una parte della maggioranza, a supporto del sindaco. Il vice Terenziano Di Stefano e i consiglieri di “Una Buona Idea” Davide Sincero e Rosario Faraci respingono le tante perplessità mosse da Arena. “Rimaniamo spiazzati. Facciamo presente e ricordiamo al commissario – dicono – che gli ispettori regionali vennero in città nel gennaio del 2019 e a seguito di un incontro diedero una proroga di sessanta giorni per completare l’iter delle procedure previste. Ispezione e proroga che ricadevano nel periodo del suo mandato. Fa specie sentire le sue affermazioni. Dal commissario ci saremmo aspettati altro tipo di dichiarazioni, cioè che ci spiegasse ad esempio come mai non si è adempiuto agli obblighi imposti dagli ispettori regionali e non un’ennesima lezioni da saccente”. Per il gruppo “civico”, Arena avrebbe pesanti responsabilità. “Avrebbe dovuto semplicemente adempiere al suo ruolo, ossia seguire l’iter con particolare attenzione e pathos, visto che conosce la nostra città, la crisi profonda che sta attraversando e sa benissimo quando la stessa abbia bisogno di queste somme. Altra cosa sarebbe stata concordare con il dirigente preposto l’attività dei rup e assicurarsi che venissero rispetate ed evase le prescrizioni previste – continuano – quando ci si trova di fronte ad iter così complessi, come lui stesso ha ammesso, è necessario che nei settori si lavori in gruppo e questo evidentemente non è accaduto, forse in quella fase sarebbe stata opportuna la presenza di qualcuno che sapesse bene coordinare il tutto, ma che sopratutto avesse a cuore le sorti della città”.

Di Stefano e i consiglieri del gruppo politico di “Una Buona Idea”, comunque, confermano la necessità di individuare i possibili responsabili delle lungaggini che hanno indotto al taglio. “È chiaro che bisognerà individuare i responsabili e valutare le eventuali conseguenze da adottare – dicono ancora – ma in questa fase facciamo volentieri a meno dei consigli di chi doveva e poteva fare il suo dovere e non lo ha fatto”. Ormai, l’amministrazione comunale e il gruppo di maggioranza non ritengono più Arena una figura di garanzia, come invece accaduto nei primi mesi, dopo il loro arrivo a Palazzo di Città.

4 Commenti

  1. Mi sa che ci siete una giunta di assessori incompetenti, assessore allo sviluppo economico e vice Sindaco, ma chi doveva attenzionare il completamento dei progetti? Arena adesso è la vostra giustificazione e sono scuse belle e buone. Terenziano fai un passo indietro e dimettiti e chiede scusa alla città. Tutti avete fallito solo per la vostra inadeguatezza.

  2. Mi sa che ci siete una giunta di assessori incompetenti, assessore allo sviluppo economico e vice Sindaco, ma chi doveva attenzionare il completamento dei progetti? Arena adesso è la vostra giustificazione e sono scuse belle e buone. Terenziano fai un passo indietro e dimettiti e chiede scusa alla città. Tutti avete fallito solo per la vostra inadeguatezza.

  3. Se ci sono colpe come penso da parte dei dirigenti e dei rup bisognerebbe costituirci parte lesa ed il minimo sarebbe declassarli ad impiegati esecutori e non dirigenti.

  4. Durante l’incarico del comm.rio Arena per quello che faceva o tentava di risolvere i problemi della NS città c’ era un detto che si sentiva per le strade “megghiu un sinnucu tinti ca un commissario incapace e mangia sordi”

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