Tampone su due pazienti ricoverati al triage, soccorritori e sanitari a rischio contagio

 
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La postazione "118" di via Giulio Siragusa.

Gela. Aumenta, tra il personale del presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele”, il “rischio di diventare diffusori del contagio” come denunciato al management dell’Asp di Caltanissetta, diretto da Alessandro Caltagirone, dagli esponenti della rappresentanza sindacale, Giuseppe Di Fede (rsu, rls Uil), Massimo Bellone (rsu Uil) e Liborio Scupolito (rsu, rls Fials).

Quasi a dargli ragione i continui ricoveri di pazienti sospetti da contagio covid-19.  

Gli ultimi, in ordine di cronaca, quelli di una donna e di un uomo, sottoposti a tampone e in attesa da 24 ore presso il triage del Pronto soccorso ospedaliero, diretto da Gaetano Orlando. In Ortopedia, per una situazione analoga, era stata sospesa anche l’attività chirurgica anche per i ricoverati e non solo per il paziente sospetto. Solo ieri, il personale di Ortopedia ha potuto tirare un sospiro di sollievo nell’apprendere che il tampone ha dato esito negativo.

Non va meglio tra i 18 soccorritori del servizio 118, suddivisi nelle postazioni “Charlie 6” e “Charlie 7”. Quest’ultima, dislocata in via Giulio Siragusa a Villaggio Aldisio, sembra quasi dimenticata e non solo dai numerosi cittadini e imprenditori che spontaneamente continuano a consegnare doni in segno di gratitudine verso chi è impegnato in prima linea. L’altra postazione, equipaggiata con personale medico, sarebbe quasi completamente impiegata per i casi sospetti e per il trasferimento di chi è risultato positivo al tampone.

Eppure, anche i presidi di bio-contenimento donati dai vertici dell’impresa Ergo meccanica non sarebbero stati interamente distribuiti ai soccorritori.

I tre esponenti delle rsu e rls, avevano contestato oltre alla dislocazione del percorso dedicato alla gestione dell’emergenza Covid-19, una carenza della fornitura di presidi sanitari idonei. Non è piaciuto il percorso di collegamento tra il pre triage e la Radiologia perché non dedicato ed esclusivo ai pazienti con sospetto Covid-19 o sintomi influenzali.

Gli interventi tardivi, sicuramente per la particolare situazione che caratterizza la gestione dell’emergenza coronavirus, si associano all’attesa dei servizi annunciati di nuove unità operative e adeguamento dell’ormai noto organico carente del personale ospedaliero.

Il rappresentante sindacale Nursind, Giuseppe Provinzano, in attesa degli “interventi urgenti” chiesti dai rappresentanti sindacali e dell’avvio in città di un centro Covid-19, capace di effettuare e leggere i tamponi, oltre alla riapertura di Malattie infettive, dell’utilizzo di 8 posti letto in Rianimazione per il ricovero di eventuali casi positivi da coronavirus e, soprattutto, per l’ampliamento dell’organico medico e para sanitario, ha chiesto la messa a disposizione di alberghi dedicati per il personale sanitario a rischio. “Crediamo che questa iniziativa – dice Provinzano – possa essere di sostegno per gli infermieri, medici e tutto il personale sanitario che potrebbe trovarsi a contatto con i pazienti Covid positivi, che in questa fase si dovranno allontanare da casa per preservare la propria famiglia”. Intanto, il direttore generale Alessandro Caltagirone, nell’annunciare che non ci sono stati ulteriori casi positivi, assicura che “L’Asp, su indicazione dell’assessorato alla salute, sta anche predisponendo il necessario per un ampliamento dei posti letto dedicati al Covid-19, sia a Gela che a Caltanissetta, attraverso spostamenti ed accorpamenti per aree omogenee, così da dare risposta ai nuovi casi, nell’ipotesi di situazioni di picco previste nel mese di aprile”.

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