Tatuaggio temporaneo estivo

 
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I tatuaggi temporanei estivi nei ragazzi sono belli da vedere e divertenti da fare. E qualche bel tatuaggio fa sempre la sua figura, anche sui più piccoli.

I tatuaggi temporanei all’henné, che scompaiono dopo circa 15 giorni dalla realizzazione, sono una moda recente in Italia e coinvolge anche i bambini.
Il ricorso al tatuaggio temporaneo è sempre più diffuso nel mondo occidentale. Tali tatuaggi vengono percepiti come il capriccio estetico temporaneo, specie nel periodo estivo, assolutamente innocuo e privo di conseguenze. I tatuaggi temporanei vengono applicati come decalcomanie o sono dipinti sulla cute come una vernice.
Recentemente sull’ “Italian journal of allergy and clinical immunology” è stato pubblicato un lavoro scientifico che evidenzia l’aumento di segnalazioni avverse cutanee e sistemiche di una sensibilizzazione a seguito di un tatuaggio temporaneo. Infatti negli ultimi 5 anni sono significativamente aumentati i casi di reazione cutanea. In alcune situazioni questi tatuaggi, apparentemente innocui, possono dare origine al fenomeno della sensibilizzazione, per cui si diventa allergici anche alla tintura per capelli o ad altri prodotti.
I tatuaggi temporanei sono a base di “henna o henné” che è una polvere di colore verde scuro che si ottiene dalle foglie seccate e polverizzate e dal fusto della Lawsonia inermis (famiglia Lythraceae), un arbusto coltivato in Africa o nel Sud Est asiatico. L’henna si associa alla parafenilendiamina (PPD), un colorante sintetico che consente di ottenere una più rapida fissazione del colore. La PPD è un potente allergene da contatto in grado di indurre sensibilizzazioni allergiche professionali nei parrucchieri, poiché viene impiegato come colorante per capelli. Tale sensibilizzazione può anche avvenire nel soggetto a cui è stata applicata la tintura per capelli. Dopo l’esecuzione di un tatuaggio, la reazione allergica può comparire a distanza di 1 o 2 giorni o anche dopo qualche settimana. Può comparire un eczema, un eritema, ma anche delle vescicole e bolle o una rino-congiuntivite o un asma. La localizzazione del tatuaggio determina inoltre dermatite dei polpastrelli nei pazienti che tendono ad applicare da soli l’henna del tatuaggio o a dipingersi le unghie con l’henna, con il risultato di estendere l’allergia quando si toccano il viso ed altre parti del corpo. I soggetti sensibilizzati alla PPD, contenuta nei tatuaggi all’henna, sviluppano, in alcuni casi, anche una dermatite da contatto ai coloranti azoici (quali il Disperso Arancio, Giallo, Rosso ed i vari Dispersi Blu) che sono contenuti in capi di vestiario, in alimenti e in farmaci. Può associarsi anche una sensibilizzazione ai profumi, al Balsamo del Perù e a metalli pesanti, quali nickel, cobalto, mercurio e piombo che possono trovarsi nei coloranti all’henna per tatuaggi. Sebbene il tatuaggio possa essere temporaneo, la sensibilizzazione allergica da esso causata rischia di essere pressoché permanente. Per chiarire ogni dubbio di una sintomatologia dermatologica comparsa dopo l’applicazione di un tatuaggio temporaneo, di un colorante dei capelli o di uno smalto per unghie occorre eseguire un esame allergologico con la metodica dei patch test che consiste nell’applicazione, sulla cute delle spalle, di cerotti su cui sono state deposte le sostanze chimiche da testare. La lettura dei risultati dei test deve essere effettuata dopo 48-72 ore.

Dottor Antonino Bianca Pediatra
http://www.studiomedicobianca.it

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